Alba Parietti, commossa, ha parlato di Lanza di Scalea ammettendo: “Giuseppe voleva il mio bene e voglio rispettare la sua ultima compagna Ilaria ma non potrò mai cancellare dal mio cuore una persona che per me è stata la mia famiglia”. Dopo la fine del loro amore è diventato il suo migliore amico. “Abbiamo deciso che la storia finiva e diventava una grande amicizia, ci siamo voluti più bene da amici che quando stavamo insieme”, ha aggiunto.



Spazio a Francesco Oppini, diventato uno dei ragazzi più corteggiati dopo l’esperienza al GF Vip: “alla fine di questo anno così brutale abbiamo due lezioni, una è la natura che ci ha insegnato quanto è importante ciò che avevamo e poi i sentimenti, gli affetti. Bisogna imparare a ringraziare la vita”. Adesso sogna di diventare nonna. E in amore? “Non sono alla ricerca, mi diverto molto di più a scrivere delle storie”. (Aggiornamento di Emanuela Longo)



L’amore per Giuseppe Lanza di Scalea

Ampio spazio alla loro amicizia ed ai tempi che furono ha dominato la prima parte dell’intervista di Alba Parietti a Domenica In. “Eri la donna a cui volevo assomigliare”, ha rivelato l’ospite di Mara Venier. Spazio quindi al libro “La cacciatrice di narcisi”, scritto da Alba, “Mai dare soddisfazione agli stronz*”, come sottotitolo. “E’ un manuale di sopravvivenza per le donne”, ha spiegato la Parietti, basandosi su uomini che ha realmente conosciuto. “Tutte le donne sono attratte dai narcisisti”, ha spiegato. “Ci sono donne che non si svegliano mai, dieci anni di analisi mi sono serviti”. “Ho capito che i narcisisti fanno tutti le stesse cose”, ha proseguito. Ed allora come comportarsi? “Innanzitutto bisogna iniziare a riconoscerli, quando un uomo ti dà troppo tutto e subito, devi pensare che c’è la fregatura, c’è sempre”. In un secondo momento, dopo aver ceduto i narcisisti “attaccano” iniziando a sottrarsi. “A me è capitato tante volte ma ormai sono una cacciatrice”. Tra gli uomini meravigliosi della sua vita c’è però il papà. “Mia madre e mia nonna erano donne molto affascinanti ma pazze, erano bipolari, mio zio schizofrenico”, ha aggiunto, “l’uomo che più assomigliava mio padre è stato Giuseppe (Lanza di Scalea, ndr). E’ stato l’uomo più protettivo che abbia mai avuto”. (Aggiornamento di Emanuela Longo)



La ritrovata amicizia con Mara Venier

“Non ci ho dormito stanotte”: così ha esordito Alba Parietti accedendo nello studio di Domenica In. Prima di lanciare un filmato, Mara Venier ha subito puntualizzato: “Alba ed io ci siamo ritrovate, ed è proprio vero che chi si vuole bene può allontanarsi ma quando si parte da lontano, eravamo le fidanzate dei Gatti, poi ci si ritrova e noi lo abbiamo fatto in un momento di grande dolore e abbiamo capito quanto bene ci vogliamo”. Pronta la replica della sua ospite: “La vita è strana, è particolare”, ha commentato Alba, “ci siamo trovati in un film dell’orrore e poi ce la facciamo, ci riusciamo sempre”. Alba ha confermato le liti avute con Mara, “mi ha fatto piacere che in occasione di un momento così brutto di quest’anno che ha segnato la perdita di una persona più care che avevo ho ricevuto la telefonata di Mara e allora ho capito che non ci eravamo mai perse”. Pochi giorni dopo anche Mara ha perso il suo amico del cuore “e c’è stata la tua telefonata”. “La cosa che ci siamo dette è che questi amici, oltre a piangerli, è stato il nostro egoismo nel pensare che non potevamo avere più un pilastro così nella nostra vita”, ha aggiunto la Parietti. (Aggiornamento di Emanuela Longo)

Alba Parietti a Domenica In

È Alba Parietti una delle ospiti della nuova puntata di Domenica in, il contenitore della domenica pomeriggio di Rai1 in onda anche oggi, 3 gennaio, in diretta dagli studi Dear ‘Fabrizio Frizzi’ di Roma. Oltre a parlare – presumibilmente – dell’anno appena trascorso, la showgirl e Mara Venier si soffermeranno anche sul tema principale che ha caratterizzato la cronaca di questi mesi e che ancora non possiamo dire di esserci lasciati alle spalle: la pandemia di Covid-19. A proposito della cura possibile, il vaccino, la Parietti ha già annunciato di non avere nulla in contrario e di essere pronta – quando sarà il suo turno – a farselo somministrare. Lo ha fatto con un post su Instagram, una foto con il filtro di Vanity Fair Italia in cui – in basso – figura proprio lo slogan ‘Io mi vaccino’.

A cui allega una didascalia: “Da bambina”, inizia, “avevo raccontato la migliore amica mia che avevo fatto una puntura per non sentire il dolore. Lei non ci credeva, mi faceva dei dispetti, mi dava dei pizzicotti e io avevo imparato a fingermi impassibile a non reagire”. “In realtà, dietro a quella stupida bugia c’era qualcosa di molto più doloroso e profondo che il mio inconscio aveva elaborato, io volevo che il mio dolore non si vedesse, volevo essere capace di essere più forte degli eventi della sofferenza, delle delusioni, delle amarezze e dell’angoscia. Ho imparato a costruire una maschera simile a quella del gatto nel paese delle meraviglie, dietro il sorriso alle volte ero morta, questo mi aiutato spesso, mi ha insegnato che nascondere il dolore dietro un sorriso o imparare a non lamentarsi, a non essere di peso agli altri, aiuta ad andare avanti”.

Alba Parietti segnata dalla morte dei suoi affetti più cari

Per lei, almeno, è stato sempre così. Prosegue: “Nella vita si sceglie se si vuole soccombere e lasciarsi lentamente morire o se vuole sopravvivere, quando il dolore ti attraversa in modo così forte e ti toglie tutto”. In questo anno, personalmente, Alba Parietti ha perso tantissimo. Non solo la fiducia in qualche persona e le sue illusioni (poi tramutatesi in dis-illusioni), ma anche alcuni dei suoi affetti più cari. Il riferimento iniziale, per esempio, è a Ezio Bosso, uno dei tanti personaggi noti che il 2020 si è portato via: “Ho perso l’amicizia speciale con un genio, l’uomo più affascinante ho mai conosciuto. Ho perso l’uomo che dopo i miei genitori mi ha più voluto bene e la persona che contava di più per me insieme a mio figlio. Il mio migliore amico, la persona a cui avevo voglia di raccontare tutto ciò che mi accadeva nel bene e nel male. Il mio punto di riferimento. La persona di cui mi fidavo di più. Ce l’ho nel cuore, porto dentro il dolore”. Infine, quella che suona come una preghiera: “Voglio continuare a vivere, non sopravvivere. […] Voglio continuare a credere che ci siano molti motivi e tante cose belle, tante persone meravigliose per cui vale la pena vivere. Anche per quelle che ci hanno lasciato e per le quali noi dobbiamo continuare a vivere”, ribadisce.