Alba Parietti è stata ospite a “Da noi… a ruota libera”, programma di Rai Uno presentato da Francesca Fialdini e arrivato alla sua terza stagione. Subito l’opinionista di numerosi programmi televisivi, nonché concorrente a Tale e Quale Show, è partita parlando delle offensive subite sul web: “Se una persona ti vuole ridicolizzare, che sia un hater, un amico, un fidanzato, innanzitutto è uno sfigato, perché le persone che umiliano sono state umiliate a loro volta e hanno bisogno di offendere. Fin da quando ero bambina sono stata costantemente giudicata: ho dovuto imparare a difendermi”.
Successivamente, Parietti ha criticato Jane Fonda, asserendo che “gli uomini hanno la convinzione di invecchiare bene, ma alla nostra età sono tutti dei vecchi barbagianni. Noi donne abbiamo imparato a difenderci dall’età molto prima”. Adesso, la donna si è rimessa in gioco a “Tale e Quale Show”, la trasmissione del venerdì sera condotta da Carlo Conti: l’esordio nei panni di Loredana Bertè non è stato molto semplice. La showgirl ha rivelato che c’erano pezzi più facili da interpretare: “Io però ho deciso che se dovevo fare schifo, dovevo fare proprio tanto schifo, non poco. Nelle prove generali l’avevo fatta bene. Negli ultimi dieci minuti mi sono emozionata moltissimo e ho perso la concentrazione”.
ALBA PARIETTI: “NON VOGLIO RINUNCIARE ALLA BELLEZZA”
Alba Parietti ha quindi asserito che fa fatica a uscire dalla sua “corazza”, che “nel mio caso è un carro armato. Sono abituata”. Alla bellezza, la protagonista del mondo dello spettacolo italiano non rinuncerebbe, se potesse: “No, non ci voglio rinunciare, né per il lavoro, né per un grande amore”. Non rinuncerebbe nemmeno alla libertà, ma metterebbe da parte i selfie per la vittoria di un Oscar e di un Premio Strega: “Sarebbero una vanità internazionale e una vanità letteraria”.
Da ultimo, ha fatto il suo ingresso in scena Sara Simeoni, la storica saltatrice in alto della Nazionale italiana, che la Parietti ha salutato con grande emozione, associandola ad altri suoi due miti sportivi: Pietro Mennea e Marco Tardelli.