Nella sua intervista a Oggi, Alba Parietti racconta il rapporto con il papà Francesco, il suo primo grande amore: “Mio padre mi chiamò Alba in onore della città liberata nel 1945. Anche se avrebbe voluto un figlio maschio. Per me è stato un uomo straordinario, anzi, di più. Concreto, granitico, sempre presente… Così simile a Fabio come carattere! Sul nome, anche mia mamma Grazia era d’accordo, ma per un motivo diverso: l’unica sua amica, pittrice, si chiamava Alba”. 



Proprio il padre non era d’accordo con la partecipazione alle selezioni nazionali di Miss Universo, nell’estate del 1979: “Ci andrai in rappresentanza dell’emittente torinese per cui lavoravo, Grp. Inizialmente i miei genitori erano contrarissimi, poi il direttore telefonò a mio padre e lo convinse, così partimmo per Roma, con la certezza che non ne sarebbe uscito nulla. C’erano padri e madri agguerritissimi. Quando annunciarono la mia vittoria, mio padre fu sul punto di svenire per la disperazione, perché sarei dovuta andare due mesi in Australia, a Perth, a rappresentare l’Italia, proprio io che fino ad allora non avevo mai dormito lontano da mamma e papà. Passammo una notte insonne, dopodiché decidemmo che, dato che io ero minorenne e mio padre non aveva firmato la liberatoria, rinunciavo al titolo”.



Il successo e la carriera da opinionista

Il successo, per Alba Parietti, è arrivato con Galagoal su Telemontecarlo. “Io, pur studiando accanitamente, ero brava a ostentare una padronanza della materia che non avevo, anche quando gli ospiti si chiamavano Maradona, Pelé, Platini…” racconta la showgirl. Un anno dopo cominciò a condurre il varietà “La piscina” su Rai 3: “Era un’emittente molto impegnata, e Angelo Guglielmi mi volle fortissimamente. Fu lui a parlare per primo della mia selvaggeria. È stato uno dei miei mentori, lo ricordo con enorme gratitudine”.



Tra i suoi amori, anche quello per Christopher Lambert nell’estate del 1996. “Il problema fu proprio l’eccesso di esposizione dall’inizio alla fine. Con Christopher mi sentivo come Mia Farrow ne La Rosa purpurea del Cairo, con l’attore che esce dallo schermo e ti viene incontro”, ha raccontato. Infine, un commento sul ruolo dell’opinionista, “inventato” proprio da lei: “In tempi in cui non era così diffusa, studiando sempre e non facendomi mai cogliere impreparata, anche su argomenti complessi come l’emergenza sanitaria”.