Studenti minacciati, bidelli picchiati, passanti con bottiglie spaccate in testa e zigomi di disabili pestati e devastati: è il Bronx? No, è il centro di Roma ed è avvenuto non nel devasto della guerra negli Anni Quaranta, ma in un “tranquillo” pomeriggio del 8 gennaio 2020. L’assurda dinamica dei fatti, ricostruita minuziosamente dagli inquirenti, è tanto ricca da sembrare un unico piano sequenza di un inquietante thriller a metà tra Arancia Meccanica e American History X: un albanese, un brasiliano e un romeno sono entrati in azione in pieno giorno e nello spazio temporale di massimo un’ora, tra le ore 14 e le 15, seminando il panico tra le vie del Quartiere San Lorenzo, centralissima zona del centro di Roma. In tutto hanno picchiato quattro individui con bottino “misero” di un cellulare ma è la ricostruzione dei fatti a fare impressione: in primo luogo, l’assalto dei tre – ancora per motivi del tutto misteriosi – parte presso il liceo Machiavelli di Via dei Sabelli: in primo luogo i tre entrano nella scuola e picchiano il bidello, rubandogli il cellulare. Davanti alla scolaresca che stava uscendo per la fine delle lezioni, gli gettano diverse bottiglie di vetro che solo per miracolo non feriscono seriamente i ragazzi in panico.
FAR WEST E PANICO NEL CENTRO DI ROMA: PICCHIATO ANCHE UN DISABILE
Tutto finito? Mano per sogno, il brasiliano assieme al romeno e all’amico albanese escono correndo visto l’arrivo della polizia e si rifugiano in un supermercato Conad tra San Lorenzo e Prenestino: qui il “piano” prevede la minaccia di morte al titolare, spintonato e menato, oltre alla consueta dose di panico per i clienti rimasti immobili durante la scena. Terzo “atto” criminale avviene appena fuori dal supermercato dove uno dei tre con una bottiglia di spumante rubata alla Conad la rompe con forza in testa ad un passante che stava maneggiando con il cellulare, oltre a colpirlo con diversi calci allo stomaco. La sequenza dei fatti – raccontata da Messaggero e Repubblica Roma – si conclude poi sul tram 5 preso al volo dai tre criminali in Porta Maggiore, mentre intanto l’ambulanza soccorre il malcapitato menato senza alcun motivo: «Ti ammazzo, se non mi dai il cellulare», urlano i banditi ai passeggeri, rivelando l’unico elemento comune a tutta questa folle azione “alla” Arancia Meccanica, lo smartphone. Si accaniscono su un disabile in carrozzella che viene pestato e si ritrova in un amen con uno zigomo rotto e dolorante; la fine per loro è però vicina, con la polizia che li scorge in piazza Preneste creare panico sul tram e interviene. Prima dell’inevitabile arresto, gli agenti si trovano pestati con diverse escoriazioni prima che l’albanese, il brasiliano e il romeno vengano fermati definitivamente. Gli arrestati non hanno documenti d’identità e non hanno voluti dire agli investigatori come si chiamano, ma con le loro impronte già schedate perché tutti e tre pregiudicati, il riconoscimento è questione di poche ore: a quel punto il pm li sbatte in carcere senza remore e nei prossimi giorni verranno formulate nel dettaglio tutte le azioni criminose messe in atto in una sola ora e avendo come unico obiettivo la rapina degli smartphone.