Non è mai stato banale nei suoi discorsi, Alberto Angela, e anche nel suo intervento che ieri sera ha preceduto la messa in onda su Rai Uno di “Meraviglie – Stanotte a Venezia”, lo studioso si è reso protagonista di un intervento apprezzato da tutti. “Non avrei mai pensato di vedere un nuovo volto, unico, del nostro Paese prendere forma davanti ai miei occhi – ha esordito il conduttore -. Non si tratta di un monumento, ma di una azione collettiva. Tutto accade grazie a voi”. Angela si è quindi soffermato sulla situazione emergenziale connessa all’epidemia di Coronavirus, rivolgendo un pensiero speciale a chi lo combatte quotidianamente in prima linea e… non solo. “Grazie a voi che siete negli ospedali, nei reparti di terapia intensiva, chi si occupa delle analisi, chi si occupa di dover pulire questi luoghi, chi si occupa della loro amministrazione. E ancora: chi sta nei trasporti, nei supermercati, in quelle aziende che ancora lavorano, le forze dell’ordine. E poi ci siete anche voi. Voi che siete a casa, come me. Anche voi state salvando delle vite. Non uscendo di casa impedite al virus di diffondersi e così salvate tante vite”.



ALBERTO ANGELA: “NON SCORDATEVI QUESTI MOMENTI E PREMIATE L’ITALIA”

Alberto Angela ha posto l’accento anche sui pazienti che, purtroppo, non sono riusciti a prevalere sul Covid-19.Molti non ce l’hanno fatta. E penso al vuoto che hanno lasciato in tante famiglie e io mi stringo a loro, per poi aggiungere: “Il nostro Paese ha preso certamente delle decisioni forti. All’inizio, ci guardavano con sospetto, apparivamo come degli untori. Poi le cose sono andate in un altro modo e adesso l’Italia è diventata un modello da seguire nella lotta a questo virus. Mi sono chiesto come ha fatto l’Italia a essere un faro, un esempio da seguire. Ci sono tante spiegazioni, ma credo ci sia anche qualcosa che deriva dal nostro patrimonio, frutto delle nostre generazioni passate. Si chiama cultura”. Secondo il conduttore è come se tutte le generazioni passate fossero emerse al nostro fianco, a combattere con noi: del resto, abbiamo 3000 anni di storia. Infine, una duplice richiesta alla popolazione: “Non dimenticate tutte quelle persone che sono state coinvolte in questo sacrificio immenso e non scordiamoci chi non c’è più. Quando partirete per fare dei viaggi, quando sarà tutto finito, premiate l’Italia. In questo modo, premierete anche il nostro patrimonio e tutte le generazioni passate che stanno lottando insieme a noi”.

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