Piero Angela rivive in “Un viaggio lungo una vita -di Ulisse”: lo speciale TV condotto da Alberto Angela
In attesa dell’evento in ricordo del più grande divulgatore nella storia della TV made in Italy, Alberto Angela rilascia un’intervista intimista, senza risparmiarsi sul compianto papà d’arte, Piero Angela. L’occasione che Alberto Angela ha di raccontarsi in toto, presentando in anteprima “Un viaggio lungo una vita” di Ulisse in onda su RaiUno e in streaming su Raiplay nella prima serata del 25 maggio 2023, é un’intervista concessa tra le pagine di La Repubblica. Incalzato dai quesiti della nota testata, il figlio d’arte ammette di subire il fascino della personalità che ha reso il padre, Piero Angela, il più grande conoscitore e divulgatore culturale del piccolo schermo nostrano.
La peculiarità della personalità di Piero Angela che piú che lo colpisce?
“L’ecletticità. È stato anche corrispondente di guerra in Vietnam, stava lì in mezzo alle risaie: si vedono gli elicotteri che mitragliano”. Piero Angela veniva a mancare all’età di 93 anni nell’agosto 2022, e lo speciale TV di casa Rai é un viaggio itinerante dei 70 anni di storia, tra la vita vita e la carriera dell’amato divulgatore, condotto dal figlio Alberto Angela. Lo speciale Rai, quindi, ripercorre tra le altre rarità le opere di Piero Angela come corrispondente Rai da Parigi a Bruxelles, l’operato come inviato negli anni segnati dalla guerra in Vietnam e Algeria, e ancora la passione sfrenata per il jazz, suonato nei locali della città d’origine, Torino, con lo pseudonimo di Peter Angela.
Una prima serata TV che -a detta del figlio d’arte- Piero merita, non solo in riconoscimento di merito al suo valore di uomo e divulgatore, ma anche per la chance di fornire un esempio di continua ricerca e studio alle nuove generazioni. “Andò in Algeria, giovanissimo, portava la cravatta -non a caso, ricorda Alberto dell’amato papà-. Gli.hanno dato una medaglia, due o tre anni fa all’ambasciata, come amico
del popolo algerino. Ha coperto tutta
la guerra d’indipendenza, è stato
l’unico occidentale”. Piero Angela, al di là dello spazio e il tempo della sua vita, resta una personalità di spicco del Belpaese e della sua generazione: “All’epoca si era eroici in tutti i mestieri. Era un mondo che richiedeva coraggio, presenza d’animo, non era tollerato il vigliacco. Ma è così che si è fatto il settimo Paese più industrializzato al mondo, gli italiani sono anche questo. Parlando di mio padre e di quelli della sua età, ti accorgi che dietro ci sono responsabilità e sacrificio: guardi Armani e Valentino. Non conta ottenere subito i risultati, prima lavori in bottega. Questa specie di attesa e di maturazione è importante”.
Piero Angela e la previsione dell’emergenza climatica
Piero Angela, in più occasioni, ha lanciato una previsione dell’emergenza climatica, uno dei temi più caldi oggigiorno, in particolare per effetto dell’alluvione in Emilia Romagna che -tra i danni- registra oltre 15mila sfollati in tutta la regione. “Aveva la luminosità di un capitano che vedeva il problema prima che arrivasse -fa sapere Alberto Angela, parlando di papà Piero Angela-. Lo spiegava e ti dava la soluzione. Ricordo che gli chiedevo: “Come mai scrivi questi libri?”. Sarebbero serviti per quando non ci sarebbe più stato. Come un kit di sopravvivenza, continua a darci
consigli non essendoci. Io l’ho capito
adesso. Spiegava tutto con chiarezza
e parole semplici”.
Il momento più difficile, nella fase di registrazione dello speciale TV dedicato a Piero Angela?. <<L’inizio sicuramente -ammette tra le dichiarazioni pregne di commozione palpabile-. Entro nell’Auditorium della Rai di Torino, con Gianna Fratta che dirige l’orchestra: L’Aria sulla quarta corda di Bach, comincio a parlare e sento il peso della musica, vado avanti e a un certo punto capisco che sto cedendo. Partono Swingle sisters. In sala piangevano tutti. Bello anche il finale con il murales a Nichelino, sembra che lo sguardo di Piero ti segua»>.