Alberto Angela è il figlio di Piero Angela, ma anche un divulgatore e conduttore di successo. Dopo “Ulisse – Il piacere della scoperta”, il figlio del noto divulgatore e giornalista ritorna in tv proprio accanto al padre nella nuova stagione di Super Quark in partenza su Rai1. A rivelare cosa farà Alberto Angela è stato il padre dalle pagine di Tv Sorrisi e Canzoni: “ci porterà al Museo archeologico nazionale di Napoli per visitare un’affascinante mostra dei gladiatori. Poi ci racconterà della recente scoperta di nove crani di uomini di Neanhderthal nella grotta del Circeo e delle meraviglie archeologiche di Ostia Antica”. Non solo, intervistato da SuperGuida Tv ha anche aggiunto: “io vedo i suoi servizi quando vanno in onda. Non so neanche che cosa faccia. Alberto è sempre stato molto indipendente però da quando fa i suoi programmi io li vedo in televisione. Lui agisce in piena autonomia”. Una carriera dedicata alla scoperta e allo studio quella di Alberto Angela che proprio dalle pagine di Tv Sorrisi e Canzoni ha parlato del mondo in cui viviamo: “c’è un’immagine che rende bene quanto sia delicato il sistema naturale. Se prende un mappamondo e lo avvolge con una pellicola di cellophane, ecco: quello strato è la zona dove la vita è possibile per l’uomo. E in quello strato stiamo buttando miliardi di tonnellate di rifiuti ogni anno”.
Alberto Angela dopo Ulisse torna in tv con Superquark
Alberto Angela non ha alcun dubbio nel lanciare un allarme che coinvolge tutti: “i nostri figli vivranno in un mondo più caldo e più arido, e dovranno adattarsi a usare meno energia e a inquinare meno. Il sistema non è più sostenibile perché le risorse naturali si stanno esaurendo. Rischiamo di fare la fine degli antichi abitanti dell’Isola di Pasqua. Per costruire case e barche tagliavano gli alberi a un ritmo maggiore di quanti ne potessero rinascere, e alla fine si sono estinti. Tra l’altro, se continuiamo così, con l’attuale declino demografico, nel 2100 gli italiani saranno solo 23 milioni”. Alberto Angela parlando poi del futuro e di cosa ci attende ha sottolineato: “è come con il Covid: se curiamo gli altri curiamo noi stessi, perché abbassiamo il rischio di ammalarci. Allo stesso modo, curare la natura significa curare noi stessi. E bisogna cominciare subito”.