Alberto Angela, noto divulgatore scientifico italiano e spesso al timone di importanti appuntamenti culturali targati Rai, inizialmente al fianco di suo papà Piero, poi in forma sempre più autonoma, sino a divenire una figura autorevole della nostra cultura. Nelle scorse ore il conduttore si è concesso ai microfoni de “La Repubblica” per un’intervista nella quale ha affrontato quello che, in questo periodo, può essere considerato l’argomento più discusso in televisione, sul web e nelle case di tutti gli italiani: il Coronavirus. “Il Covid-19 passerà, arriverà un momento in cui ci ricorderemo di questo periodo. C’è chi ha cucinato, chi è stato più vicino ai vicini, abbiamo scoperto l’altruismo. Sono spariti i contatti superficiali”. Difficile dargli torto, anche quando sottolinea il ruolo determinante recitato dalla popolazione: “Siamo stati d’esempio per gli altri Paesi. Abbiamo adattato una soluzione e l’abbiamo rispettata. Siamo riusciti a fare un lockdown coraggioso, sicuro e lungimirante”. Del resto, si tratta della prima volta che milioni di esseri viventi si organizzano per sopravvivere, deviare un corso ineluttabile. Il pianeta intero ha messo in moto un meccanismo per difendersi. L’epidemia ci ha fatto capire quanto siamo vulnerabili”. In chiusura, Alberto Angela ricorda come sia importante il mondo e il contatto con le altre persone: “In questi anni abbiamo vissuto in un mondo staccato dalla realtà, fatto di like, dimenticando l’esperienza pratica. Non si possono scordare le tabelline perché c’è la calcolatrice”.



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