“La fantascienza più bella è nel passato”, afferma Alberto Angela ospite a Da noi… a ruota libera. Se avesse una macchina del tempo, dice, non esiterebbe a visitare l’era mesozoica, a patto di poter poi tornare al presente. Le domande gliele fanno direttamente i bambini: “Qual è la città più bella del mondo?”, gli chiede una di loro. “Questo è un tiro in porta senza portiere!”, ride. E poi risponde: “Tutte le città d’Italia. Tutte potrebbero essere la capitale di qualche paese europeo. La bellezza che ho visto in Italia non l’ho vista altrove”.
Interessante anche l’intervento della piccola Matilde, che gli dà modo di affrontare un racconto difficile: quella volta che ha rischiato di morire durante uno dei suoi servizi. La domanda è: “Qual è l’animale più pericoloso?”. Alberto inizia citando gli abitanti della savana, ma poi si ricorda della sua esperienza a tu per tu con un mamba nero, un serpente velenosissimo: “Quella volta poi ero in infradito: rimasi pietrificato”. (agg. di Rossella Pastore)
L’inferno su Roma è l’ultimo libro della sua trilogia
S’intitola L’inferno su Roma l’ultimo libro della trilogia di Nerone di Alberto Angela, la serie di libri in cui il famoso divulgatore scientifico figlio di Piero Angela racconta l’epopea del grande incendio che investì la capitale nel 64 d.C. Tanti gli impegni che hanno visto coinvolto il conduttore in questo periodo, dalla scrittura alla registrazione delle nuove puntate di Meraviglie, il format che conduce ormai da diverso tempo e che si accosta a quelli storici come Passaggio a nord ovest, Ulisse e Superquark (per quest’ultimo, in particolare, cura una rubrica dedicata ogni volta alla scoperta di una bellezza artistica o paesaggistica diversa).
L’ultimo interesse di Angela, però, sembra essere la storia, in particolare quella della Roma antica. Al grande incendio di Roma ha dedicato una serie di tre libri, l’ultimo dei quali uscito a maggio per Harpercollins. “Studiando il passato si può scoprire se stessi”, ha spiegato il conduttore in un’intervista a Mangialibri. “Il passato è uno specchio, raccontando la vita delle persone vissute secoli fa si ragiona sulla nostra vita, sui nostri problemi. Con il passato si inquadra il presente e si riesce a indicare il futuro”.
I nuovi progetti di Alberto Angela
Raramente Alberto Angela ha dovuto lavorare così tanto su un libro, ma il risultato finale – dice – è stato altamente soddisfacente. L’idea di una trilogia è maturata man mano, vedendo che i documenti da consultare erano tanti e non si poteva sintetizzarli tutti in un solo volume.
Adesso, comunque, Angela ci ha preso gusto: rimanendo nell’ambito dell’antichità, ci sono altri argomenti che vorrebbe approfondire, e non esclude che in futuro si dedicherà ancora alle ricerche storiche su personaggi come Giulio Cesare. “Prima o poi scriverò un libro su di lui”, anticipa. E prosegue, tornando al presente: “Nerone mi ha intrigato molto, è stata una sfida sapere chi era e perché ha lasciato una traccia così importante”.
Alberto Angela racconta quella volta in cui ha rischiato la vita
Ma Alberto Angela è soddisfatto anche della sua esperienza pluridecennale di divulgatore storico e scientifico, anche se il suo lavoro l’ha portato spesso a imbattersi in situazioni pericolose. Come quella volta in cui rischiò la vita in una tempesta in mare: è stato lui stesso a raccontarlo, in un’intervista a Francesca Fialdini che andrà in onda oggi in replica all’interno de Il meglio di Da noi… a ruota libera.
“Ero in barca in Mozambico, tornavamo al porto. Una tempesta ci ha travolto, addirittura c’era chi piangeva. Per darci forza cantavamo”, ha dichiarato il conduttore. Il racconto ha colpito molto la Fialdini e il pubblico social, che da sempre lo considera un colto divulgatore ma anche un affascinante uomo d’avventura.