Alberto Angela e il ricordo struggente di papà Piero: “Sembrava di avere in casa Leonardo da Vinci, per la sua capacità di sintesi, analisi e…”

“Le persone che amiamo non dovrebbero mai lasciarci”, così Alberto Angela saluta, per l’ultima volta, papà Piero, nella camera ardente allestita in Campidoglio. Piero Angela si è spento nella notte tra il 12 e il 13 agosto, papà di Superquark, promotore e baluardo della cultura italiana, è venuto a mancare all’età di 93 anni, lasciando un grande vuoto nel cuore di parenti, amici, ma anche di tanti telespettatori. A dare il triste annuncio era stato proprio il figlio, Alberto, che sui social aveva scritto su: “Buon viaggio papà”.



In Campidoglio è stata allestita la camera ardente per salutare l’immenso giornalista e maestro di cultura che Piero Angelo era. Ed è stato proprio qui, che oggi, il figlio Alberto, primo stimatore del padre, che seguendo le sue orme è diventando paleontologo e divulgatore scientifico, ha voluto dedicarli qualche parola: “Penso innanzitutto che le persone che amiamo non dovrebbero mai lasciarci. Però accade”, ha esordito, continuando poi: “Ho avuto la sensazione di avere Leonardo da Vinci in casa, per la sua capacità di sintesi, analisi. E lui di recente amava ripetere un aforisma di Leonardo: sì come una giornata ben spesa dà lieto dormire, così una vita ben usata dà lieto morire”.



Alberto Angela dà l’ultimo addio a suo papà Piero in Campidoglio: “Continuerà a vivere in tutti i ragazzi che hanno speranza del futuro…”

Nel dare l’ultimo addio a Piero Angela, il figlio Alberto, ha voluto ricordare come fosse stato, in vita, un padre eccezionale sempre pieno di vita: “Non l’ho mai visto sconfortato. Ha avuto esperienza incredibili e se n’è andato soddisfatto. Ha attraversato l’ultimo periodo con razionalità, con i piedi per terra, come fosse una missione Apollo. Mi ha insegnato a non aver paura della morte, che è la paura più grande di qualsiasi essere umano, l’ha affrontata con una serenità che mi ha colpito”, ha detto. Alberto Angela ha poi ricordato tutto ciò che suo padre ha lasciato, non solo alla famiglia, ma anche all’Italia, il grande patrimonio culturale e l’insegnamento di essere sempre curiosi e affamati di vita: “Il suo insegnamento è stato quello di riempire la vita. L’eredità che ci lascia non è fisica, di lavoro, ma di atteggiamento verso la vita. ‘Anche voi fate la vostra parte’, ha detto nel suo ultimo discorso. Beh, anche io cercherò di fare la mia”.



A conclusione ha voluto sottolineare come papà Piero, benché morto, continuerà a vivere nel ricordo: “Sarà vivo in tutte le persone che cercano di unire, non disunire, di assaporare la vita. Continuerà a vivere in tutti quei ragazzi che hanno la speranza del futuro e cercano l’eccellenza e che con sacrificio vanno avanti; vivrà in tutti i ricercatori che malgrado tutte le difficoltà che incontrano perseguono l’obbiettivo e cercano di andare a meta”.