«Da un lato è positivo che si sottolinei il clima di fiducia e di riapertura, è un clima fisiologico dopo una crisi e un crollo come quello che abbiamo vissuto. Non è implausibile che si possa crescere più del 4% e non è strano che si cresca di più di chi durante la crisi è calato di meno. L’economia ha una sua elasticità. Chi ha fatto due o tre punti di caduta in più, è più facile che risalendo faccia un punto in più», questa l’analisi di Alberto Bagnai ai microfoni di Omnibus.



L’economista in quota Lega ha poi ammonito circa il rischio di un ritorno all’austerità: «Questo clima va accompagnato perché l’economia è guidata dalle aspettative, ma voglio ricordare che da quello che noi sappiamo nel 2023 si riparte con l’austerità. Anche dopo la crisi finanziaria del 2008 ci fu una ripresa che venne stroncata dall’austerità – ha spiegato Alberto Bagnai – Bisogna sfruttare questo clima di ottimismo ma andiamo anche a portare l’autorevolezza del nostro Paese sotto la guida di Draghi per evitare che fatti esogeni stronchino questa ripresa».



ALBERTO BAGNAI: “BLOCCO LICENZIAMENTI, SERVE BUON SENSO”

Alberto Bagnai si è poi soffermato sul dibattito sul blocco licenziamenti: «Sui licenziamenti è scoppiata una polemica quando si è avuta la sensazione che una componente di maggioranza volesse disallineare il blocco rispetto alle misure di sostegno alle aziende. Le aziende sono in sofferenza e bisogna ottemperare l’esigenza della tutela del posto del lavoro con quella della libertà di impresa». «La nostra posizione è di dialogo volta alla ricerca del buonsenso, con la garanzia che il punto di sintesi lo troverà Draghi», ha aggiunto Alberto Bagnai: «In Parlamento ci sarà una riflessione su diversi temi, dobbiamo anche ricordare che il contesto è di ottimismo ma non di assoluta certezza. Noi stiamo adesso scoprendo e consolidando l’entità e la localizzazione delle ferite al tessuto economico».

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