Alberto Bagnai è intervenuto oggi in Senato per confutare la “difesa” di Giuseppe Conte. Il premier, accusato di aver abusato del suo potere a colpi di decreto-legge, ha affermato che quello del 6 marzo, convertito a larga maggioranza dalle Camere, gli conferisce più “manovra”. Il senatore della Lega, e presidente della commissione Finanze al Senato, se ne è uscito con questa frase: «Questo smonta qualsiasi argomento del tipo “Avete stato voi”. Possiamo anche metterlo da parte». Un’espressione provocatoria o un semplice errore? Il suo intervento era cominciato così: «Vorrei esprimere il punto di vista non solo del mio gruppo ma anche di una parte maggioritaria della dottrina giuridica sul tema in specie». E quindi ha spiegato: «Che ci sia stato un voto favorevole in condizioni di emergenza all’attribuzione, con una clausola per l’intervento aperto, di un potere al presidente del Consiglio dei ministri è un fatto. È a verbale e non può essere negato. Ma conferire un potere non significa conferire un abuso di potere». Poi l’espressione incriminata.



ALBERTO BAGNAI CONTRO GIUSEPPE CONTE “AVETE STATO VOI…”

Per Alberto Bagnai questo potere è stato «esercitato in modo irresponsabile in spregio del Parlamento». Ciò solleva per il senatore della Lega «anche il tema di un conflitto di attribuzione» che è stato provato dallo stesso premier Giuseppe Conte. «Non sappiamo per quale motivo, se per intimo gaudio o sollecitazione di chi aveva la potestà di sollecitarlo, ha ritenuto di dover sanare questa irregolarità intervenendo con lo strumento del decreto legge». Ed è a questo punto che Bagnai ha detto: «Questo smonta qualsiasi argomento del tipo “Avete stato voi”». Poi ha proseguito: «Vogliamo dire che è stato ingenuo da parte del Parlamento affidarsi ad un primo ministro che ha agito con questa spregiudicatezza? Diciamolo così». Poi ha preso le difese dell’opposizione. «Non gettiamo su questa opposizione, che anche oggi ha dato prova di essere responsabile regalandovi quei voti che vi mancavano, per fare quello che era necessario e che state facendo male, la responsabilità degli abusi di un personaggio che ormai monocraticamente pretende di governare il Paese come un despota non particolarmente illuminato».



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