«Anche noi non vediamo un fallimento della politica, bensì dell’antipolitica. E la siamo particolarmente grati per aver sottolineato che nella maggioranza che la sostiene “nessuno fa un passo indietro rispetto alla propria identità”. Farlo sarebbe antieuropeo». Comincia così l’intervento di Alberto Bagnai, senatore della Lega, che ha voluto evidenziare il buonsenso del premier Mario Draghi parlando al Senato in vista del voto di fiducia al Governo Draghi. «Da subito, convintamente, ci siamo schierati contro quelle politiche che ora tutti condannano, cioè quelle dell’austerità», ha proseguito sottolineando l’identità della Lega. E parla di sollievo riguardo la presa di coscienza della situazione italiana. «C’è stata una distruzione di capitale fisso pubblico senza precedenti per intensità e durata nella storia del nostro Paese», ha detto ad esempio in merito ai tagli agli investimenti sulla pubblica amministrazione.



Il timore di Alberto Bagnai è che la riattivazione delle regole europee avvenga prima della ripresa italiana. «Abbiamo bisogno di lei come interlocutore autorevole e competente al tavolo della riscrittura delle regole, che con un certo sgomento non vediamo a lavoro».

ALBERTO BAGNAI E LA DIVERGENZA TRA STATI UE

Alberto Bagnai nel suo discorso ha parlato anche di una «distorsione che ha giocato contro l’Italia» per diversi anni e che va rimossa, altrimenti «la divergenza tra Stati membri e il progetto europeo sarà a rischio». Il senatore della Lega ha poi condiviso un’altra osservazione. «Dobbiamo partire dalla consapevolezza che se non esiste un bilancio pubblico comune per sostenere i Paesi in periodo di recessione, ciò non è dipeso dall’Italia. Le resistenze vengono da governi espressione di partiti che rientrano nell’alveo del Ppe-Pse». Bagnai ha fatto riferimento al tema della funzione di stabilizzazione che il bilancio europeo avrebbe dovuto svolgere. «Senza alcuna malizia, mi consenta di farle notare che non siamo stati noi a cancellare la parola stabilizzazione dal discorso europeo. Furono Francia e Germania a insistere su convergenza e competitività a discapito della stabilizzazione». La conclusione del senatore della Lega è che «se abbiamo dovuto rincorrere la crisi pandemica» non è accaduto per colpa di chi viene dipinto come antieuropeista, «ma di chi in giro per l’Europa si dice europeista senza esserlo».



BAGNAI E LA FRECCIATINA A CONTE

L’auspicio è che il Governo Draghi riesca a promuovere la competitività dell’Italia con le riforme necessarie, a partire da quella della pubblica amministrazione e della giustizia. Infine, una frecciatina a Giuseppe Conte: «Ho colto con sollievo un accenno critico ai limiti delle riforme “dettate dall’urgenza del momento”. Concordiamo assolutamente, la retorica della “casa in fiamme” ha fatto il suo tempo e le sue vittime. La vera discontinuità e il viatico per il successo sarà la condivisione col Parlamento».

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