«Noi siamo grati a Draghi per la lealtà con cui ha onorato il patto fatto con la Lega di escludere che la riforma fiscale possa portare a un inasprimento di qualsiasi forma di tassazione»: così Alberto Bagnai sul dibattito sulla tassa di successione proposta da Letta ai microfoni di Agorà.
L’economista in quota Lega si è poi soffermato sul Recovery Plan: «Il Recovery Plan è debito per l’Italia, noi abbiamo chiesto che l’indebitamento venga valutato caso per caso: noi abbiamo accesso al mercato, possiamo indebitarci sul mercato e non c’è motivo per indebitarci esclusivamente per la Commissione Ue e di entrare nella retorica del “dobbiamo fare le riforme perché ce le chiede l’Europa”. Io da politico voglio fare le riforme perché me lo chiedono gli italiani e non Bruxelles».
ALBERTO BAGNAI SULLA TASSA DI SUCCESSIONE
Tornando sulla tassa di successione, Alberto Bagnai ha tenuto a precisare: «Questo è un governo di salvezza nazionale, non di unità nazionale, che sta riuscendo a rimettere in piedi il Paese ed è estremamente odioso e pericoloso alimentare il conflitto tra giovani ed anziani. E’ pericoloso dal punto di vista sociale. Chi ha ricchezze oltre i 5 milioni non è così fesso da aspettare il Fisco, è perfettamente in grado di schermarle. L’imposta di successione incide due volte: se muore il marito e poi la moglie lascia l’eredità ai figli, l’eredità viene tassata due volte». Alberto Bagnai ha poi lanciato una frecciatina alla Sinistra: «Tutti piangono sui danni dell’austerità, poi chi ha gestito l’austerità, la sinistra, si affaccia sulla scena con una nuova tassa o con un inasprimento. Non è il momento di inasprire qualsivoglia forma di tassazione, poi questa a nostro avviso è particolarmente odiosa».