L’arresto di Alberto Capuano, giudice del Tribunale di Napoli, e di altre 4 persone nell’ambito di un’indagine per corruzione che ha fatto emergere contatti tra gli indagati e appartenenti alla camorra, è stato motivato dal gip di Roma, Costantino De Robbio. Nell’ordinanza di custodia cautelare, di cui dà conto Tgcom24, si legge:”Nel tribunale di Napoli opera un gruppo di soggetti, tra i quali almeno un giudice del tribunale, in grado di influenzare in vario modo la sorte di importanti processi penali pendenti in fase dibattimentale o in Corte di Appello”. Secondo il gip, questo gruppo ha anche la capacità di “sospendere procedure esecutive penali e ritardare verifiche dei crediti fallimentari, provocare la scarcerazione di detenuti e il dissequestro dei beni di importanti esponenti della criminalità organizzata fino ad estendere la propria influenza sul concorso in magistratura, il cui esito è stato distorto a favore di una candidata, figlia di uno degli appartenenti al gruppo degli indagati”. Il gip della Capitale scrive che “tutto si può ottenere, tutto si può comprare attraverso il giudice Capuano, che vanta vere o presunte influenze su numerosi altri magistrati del tribunale e della Corte di Appello di Napoli ed è pronto a spendere i suoi rapporti in cambio di elargizioni di denaro e altre utilità anche di entità economica relativamente modesta oltre a lavori di ristrutturazione, biglietti aerei intercontinentali e pacchetti vacanze in Colombia a prezzi di favore, tessere gratis per stabilimenti balneari ma anche pastiere e bottiglie di vino, fino alle somme di denaro in contanti”. (agg. di Dario D’Angelo)



NAPOLI, ARRESTATO GIUDICE

In mattinata la Polizia di Napoli, coordinata dalla Procura di Roma, ha condotto in porto un’operazione molto delicata e che farà discutere certamente negli ambienti giudiziari campani: è stato arrestato infatti un giudice del Tribunale di Napoli, oggi distaccato come gip a Ischia, di nome Alberto Capuano. Con lui in manette anche altre quattro persone nell’ambito di una maxi inchiesta sul fronte della corruzione: secondo quanto riportato da Il Mattino di Napoli, il giudice e gli altri 4 sono accusati di far parte di una rete di contatti che avrebbe al suo interno anche appartenenti alla Camorra. Il gip Capuano, 60enne e ancora in servizio, è stato arrestato presso la sede distaccata del Tribunale di Napoli ma non è l’unico appunto ad esser finito nel mirino delle indagini per presunti contatti con uomini delle cosche camorriste: con lui in arresto consigliere circoscrizionale della X municipalità di Bagnoli, Antonio di Dio, il pregiudicato Giuseppe Liccardo e un imprenditore, Valentino Cassini.



ARRESTATO GIUDICE DEL TRIBUNALE DI NAPOLI: ECCO LE ACCUSE

Secondo gli inquirenti nelle prime ordinanze emesse, Liccardo sarebbe ritenuto vicino al clan Mallardo di Giugliano e avrebbe fatto da tramite in alcune corruzione in atti giudiziari: i 5 arrestati a Napoli sono indagati a vario titolo per corruzione nell’esercizio della funzione,corruzione per atto contrario ai doveri d’ufficio e in atti giudiziari, traffico di influenze illecite, millantato credito, tentata estorsione e favoreggiamento personale. Come spiega l’Ansa, il giudice del Tribunale di Napoli Capuano era già stato indagato anni fa dalla Procura di Roma per presunte utilità e vantaggi incassati in cambio di una gestione “morbida” del patrimonio dei fratelli Ragosta. Tutto però era stato archiviato e le accuse cadute. Nell’operazione odierna denominata “San Gennaro”, gli agenti hanno eseguito anche una serie di perquisizioni tra Roma e la Campania: le indagini odierne sono giunte all’arresto dopo 3 mesi di intercettazioni ottenute con una cimice piazzata nell’ufficio del gip di Ischia.

Leggi anche

Eurojackpot/ Estrazione di oggi, venerdì 22 novembre 2024: la combinazione vincente