«Long Covid? Un’invenzione secondo il professor Bellavite». Si conclude così l’ennesimo intervenuto polemico del professor Alberto Contri. Oggi è intervenuto a L’Aria che tira, su La7. Prima di andar via, dopo lo scontro con Nino Cartabellotta della Fondazione Gimbe, ha affermato: «Quando mi farete vedere lavori scientifici veri che ne parlano… Finora è pura invenzione, non ci sono lavori scientifici seri». Ma a infuriarsi stavolta è il conduttore Francesco Magnani, che ha sbottato: «Speravo francamente che ci desse qualcosa sul Green pass. Abbiamo raccontato testimonianze di persone che hanno combattuto anche contro gravi disagi psichici e spossatezza prolungata. Questo purtroppo non glielo posso far passare. Le auguro buon viaggio». E ha mandato la pubblicità.



Invece durante il suo collegamento si era scontrato appunto con Nino Cartabellotta, parlando di un paradosso, citando sempre il professor Bellavite. «Sostiene che il vaccino è potenzialmente utile per il 75% di persone, invece per il 25% non è utile. A parte la durata, che sappiamo essere 3-4 mesi, ora la Pfizer dice tre mesi», ha detto Alberto Contri. Ma questi dati non sono veri, in quanto si parla di calo graduale della protezione dal contagio, mentre restano sempre efficaci sulla protezione da Covid grave e morte.



CARTABELLOTTA VS CONTRI SU RECOVERY PLAN

Il professor Alberto Contri si è espresso anche contro la vaccinazione dei bambini. «Noi andiamo a fare una vaccinazione di cui non siamo sicuri per niente. Ieri negli Stati Uniti due bambini morti e 2.500 casi avversi». Critico anche sui fondi destinati alla sanità dal Recovery Plan. «Volevo correggerlo: i miliardi sono 16,73 non 9. E ci sono altri soldi per i sociosanitari, nella parte della ricerca e della digitalizzazione, quindi non facciamo disinformazione anche su aspetti non sanitari». Il docente si è difeso: «Era un dato del Tg5, non faccio disinformazione». Nino Cartabellotta: «Vada a studiare il Pnrr come ho fatto io». Poi se l’è presa un po’ con Francesco Magnani che provava a placare gli animi: «Se io vengo nella sua trasmissione e mi devo confrontare con persone che anche su argomenti che non conoscono portano numeri sbagliati, io i numeri devo correggerli». Contri allora si è difeso citando il Tg5 come fonte…

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