Beppe Convertini respinge ogni critica sulla scelta della Rai di metterlo alla conduzione de “La Vita in Diretta Estate”. «Per me parlano la mia storia, il mio lavoro trentennale, i tanti anni passati sui palcoscenici», ha dichiarato in un’intervista al Giornale. Ma non sono queste parole ad aver sollevato un polverone sui social, con Alberto Dandolo e Selvaggia Lucarelli tra i primi ad attaccarlo. In risposta a chi parla di una presunta “vicinanza” al Movimento 5 Stelle, che avrebbe pesato poi nella scelta di affidargli il programma estivo, l’attore ha replicato: «Io sono abituato ad andare nei campi profughi, in Siria, in Birmania, ho visto bambini orfani e spesso mutilati, donne che muoiono di fame, villaggi distrutti, figuriamoci se mi impressionano queste polemiche». Ma così ne ha scatenato un’altra. Il giornalista Alberto Dandolo ha rivelato quanto accaduto quando, in qualità di responsabile ufficio stampa di una fondazione internazionale a tutela dei diritti dei minori, coinvolse Beppe Convertini nella promozione del numero di solidarietà e nelle missioni umanitarie.



ALBERTO DANDOLO CONTRO BEPPE CONVERTINI PER LE MISSIONI UMANITARIE

Il riferimento di Alberto Dandolo è a quanto visto in Libano, dove accompagnò Beppe Convertini per documentare i progetti della fondazione. «Dopo una sistemazione iniziale non di suo gradimento, utilizzata sempre da tutti i testimonial, pretese di alloggiare in un albergo pentastellato nel centro di Beirut a spese (non previste) della fondazione». Il giornalista ha poi citato Selvaggia Lucarelli che, come molti altri, «pagarono per la stessa missione albergo e volo di tasca propria». Il giornalista ha poi aggiunto: «Spesso la sua permanenza nei campi, almeno in mia presenza, si riduceva giusto al tempo delle foto e dei video di rito». Ma Alberto Dandolo ha parlato anche di «approccio personalistico» nel modo in cui ha mostrato quei viaggi e si è chiesto «cosa facesse durante le tante ore libere a Beirut, probabilmente provini per qualche serie araba». Non è tardato ad arrivare il commento di Selvaggia Lucarelli: «Più che altro mi colpisce la pertinenza della risposta “sono abituato ad andare nei campi profughi” a domanda sulla De Santis. Della serie: sono stato scelto perché sono un uomo buono. Bah. A sto punto Sanremo diamolo a Gino Strada, altro che Amadeus».