Alberto e Marisa Jossa, chi erano i genitori di Roberta Capua: lei è stata Miss Italia
Ci sarà anche Roberta Capua tra le protagoniste della televisione e dello spettacolo che, questa sera in prima serata su Rai 2, si racconteranno ai microfoni di Monica Setta a Storie di donne al bivio. L’occasione è quella per ripercorrere non solo la ricca carriera televisiva della conduttrice, ma anche la sua vita familiare e il prezioso rapporto che ha sempre custodito con la sua mamma e il suo papà. Alberto Capua e Marisa Jossa, genitori di Roberta Capua, hanno dato alla luce la figlia nel dicembre 1968 a Napoli e lei è stata al loro fianco sino alla loro morte, avvenuta nel 2023.
Se di Alberto Capua non si conoscono sufficienti informazioni sul suo conto, essendo meno noto, ben più illustre è la carriera della madre Marisa Jossa: anche lei, al pari della figlia Roberta, partecipò a Miss Italia trionfando nell’edizione del 1959. La conduttrice Rai, prima di intraprendere la carriera televisiva, lavorò come modella e eguagliò la vittoria della madre trionfando nel celebre concorso di bellezza nel 1986.
Roberta Capua e la morte dei genitori nel 2023
Alberto Capua e Marisa Jossa, genitori di Roberta Capua, sono morti entrambi nel 2023 a distanza di pochi mesi l’uno dall’altra: un doppio lutto che ha profondamento colpito la conduttrice, rimasta al loro fianco sino ai loro ultimi istanti di vita. Nel febbraio dello scorso anno è morto il padre in maniera repentina ed imprevista, come da lei raccontato in un’intervista a Verissimo: “Papà è scomparso a febbraio del 2023. È stata una cosa inattesa: si era rotto il femore e da lì non si è mai ripreso. In tre mesi se n’è andato, non ha trovato la forza di reagire“.
Dolorosa è stata anche la morte della mamma Marisa, sebbene la famiglia fosse più preparata al luttuoso evento poiché la donna soffriva da tempo di demenza senile: “Mia mamma ormai non ci riconosceva più, infatti non si è accorta, per fortuna, della scomparsa di papà. La sua morte è stata dura, anche perché ancora non avevamo fatto in tempo a metabolizzare la scomparsa di papà, però eravamo più preparati“.