Alberto Genovese, le ultime dal processo

Al termine della sua requisitoria, la procura di Milano ha chiesto una condanna a 8 anni a carico di Alberto Genovese ed una multa di 80 mila euro al termine del processo che lo vede imputato per violenza sessuale a scapito di due giovani ragazze. Il pm ha parlato di un “quadro di devastazione e degrado umano”. Due gli abusi che gli vengono contestati: quello ai danni di una modella 18enne la cui presunta violenza sarebbe avvenuta a Terrazza Sentimento e quello ai danni di una 23enne, che sarebbe stata vittima di stupro a Ibiza. Per la procura Genovese seguiva un preciso rituale nell’approccio con le ragazze e non soffrirebbe di alcuna malattia mentale come invece sostiene la sua difesa che parla di sindrome di Asperger. Due milioni di euro la richiesta di risarcimento della difesa della 18enne.



Nel frattempo, nuove nubi sarebbero in arrivo su Alberto Genovese. L’imprenditore avrebbe tentato di pagare con 8 mila euro il silenzio della modella che lo fece arrestare ed altre due giovani lo accusano ora di essere state stuprate. Si tratterebbe di una ragazza italiana ed una di origini straniere, episodi sui quali la procura avrebbe raccolto già elementi investigativi. Agli atti ci sarebbe anche il racconto di una ragazza lituana rientrata da Ibiza in condizioni precarie.



Le parole di Alberto Genovese davanti al giudice

“Sono stato arrestato a un pelo dalla morte. Il mese tra il sequestro dell’attico e l’arresto è stato di gran lunga quello in cui mi sono drogato di più. Se non mi avessero arrestato sarebbe stato l’ultimo, ho veramente toccato il fondo”: queste le parole pronunciate da Alberto Genovese davanti ai giudici nel corso del processo che lo vede imputato per due violenze sessuali. Parlando dell’elevato consumo di droga ha ammesso che negli ultimi mesi “i piatti erano semplicemente in giro 24 ore su 24”. Genovese ha ammesso inoltre che gli incontri che avvenivano a casa sua erano “incontri di tossicodipendenti che vivevano una sessualità priva del suo valore, in modo promiscuo, svalutante”.



Rispetto a quanto avvenuto con la 18enne, alla quale avrebbe offerto 8 mila euro, Genovese ha spiegato di essere molto dispiaciuto poiché si sarebbe accorto del dissenso della ragazza solo guardando i video delle violenze. Ai giudici ha anche raccontato di essersi sentito male anche in presenza della madre: “Ci fu una notte in cui mi sentii male, c’era anche mia madre. Fu uno dei momenti peggiori perché mia madre divenne più partecipe della mia dipendenza e di questo provo vergogna”.