Il caso di Alberto Genovese è stato trattato nel corso della puntata di “Lombardia Nera”, trasmissione di Antenna 3 condotta da Marco Oliva e andata in onda nella serata di martedì 29 novembre 2022, con la presenza in studio dell’ex bodyguard delle feste di Terrazza Sentimento, Simone Bonino. Quest’ultimo, in particolare, è stato chiamato a rispondere sul quesito relativo alla presenza di ragazze minorenni ai party di Genovese e le sue parole sono state le seguenti: “Una sedicenne ormai si veste come una persona adulta… Alcune potevano essere anche minorenni, ma noi non chiedevamo documenti d’identità alle ragazze. A naso posso dire che c’erano ragazze giovani. La più grande avrà avuto sui 30 anni, oltre quell’età sostanzialmente non si andava“.



Il compito di Simone Bonino, alle feste di Alberto Genovese, era quello di “stare sulla porta: avevo solo l’indicazione di non fare entrare nessuno. La prima volta che mi sono presentato lì per lavorare, non avevo neanche capito se si trattasse di una festa di compleanno o di altro… Poi, a furia di vedere queste circostanze ripetersi, ho potuto immaginare di cosa si trattasse”.



SIMONE BONINO, EX BODYGUARD DI ALBERTO GENOVESE: “MOLTI ANDAVANO ALLE FESTE PERCHÉ ERA TUTTO GRATIS”

Nel prosieguo del suo intervento a “Lombardia Nera”, Simone Bonino ha evidenziato che, quando arrivava a casa di Alberto Genovese, “la droga era già lì, non vedevo arrivare spacciatori e pusher. Se fossero arrivati dei balordi, me ne sarei accorto. Lì era tutto già programmato. Molti andavano alle feste perché era gratis: chi ama questa vita ne approfitta, lì non si pagava niente… Mangiare, bere e tutto il resto”.

La guardia del corpo ha ammesso che avrebbe voluto lavorare in posti migliori, ma “in periodo di Covid non c’era lavoro… Il primo giorno che sono andato da Alberto Genovese a Terrazza Sentimento ho avuto paura di essere arrestato, ma poi mi sono detto che io non c’entravo nulla… Non faccio uso di sostanze, non porto niente… Male che andasse, mi avrebbero potuto fare due domande. E, comunque, prima delle accuse di stupro non era mai successo nulla di grave”.