Alberto Genovese ha presenziato nuovamente in tribunale a Milano per rispondere delle accuse di evasione fiscale. Come ricorda l’Ansa, l’imprenditore di origini campane era accusato di aver evaso tasse per ben 4,3 milioni di euro e alla fine ha deciso di patteggiare una pena a dieci mesi, poi convertita in una multa da 75mila euro.



L’ex manager era già stato condannato a 6 anni e 11 mesi, sentenza definitiva, per aver violentato due ragazze dopo averle drogate, e oggi è tornato in aula dove gli è stata appunto ratificato il patteggiamento che era stato in precedenza concordato fra l’accusa e la difesa. Nel contempo Alberto Genovese ha risposto ai giudici in merito ad un altro filone di indagine, quello riguardante i presunti casi di violenza su altre due giovani, per cui è in corso un nuovo processo con rito abbreviato e la cui sentenza è invece attesa fra esattamente una settimana, il prossimo 9 luglio.



ALBERTO GENOVESE CONDANNATO PER EVASIONE FISCALE: LE ACCUSE PER BORRUSSO E LEALI

Tornando alle accuse di evasione fiscale, come si legge su Il Giorno la guardia di finanza ha accusato Alberto Genovese di aver utilizzato una holding per evadere le tasse e nel contempo per gestire i flussi derivanti dalle proprie attività, e infine, per soddisfare le proprie esigenze personali, a cominciare da una villa a Ibiza che più volte è stata menzionata da varie testimonianze nel corso degli ultimi anni, da quando cioè è emerso lo scandalo di “terrazza Paradiso” in Milano.

Nell’udienza di oggi (per quanto riguarda la presunta violenza ad altre due ragazze) erano co-imputati anche Sarah Borruso, accusata di violenza sessuale di gruppo, e Daniele Leali, a cui invece i giudici contestano la detenzione e la cessione di droga, oltre all’intralcio alla giustizia. I legali di entrambi hanno chiesto che i propri assistiti vengano assolti da ogni accusa ma i pubblico ministero hanno invece chiesto cinque anni per Leali più altri tre per Borrusso.