La difesa di Alberto Genovese ha chiesto la completa assoluzione dell’imprenditore dall’accusa di stupro a Villa Lolita (Ibiza) e l’applicazione delle attenuanti per quello che sarebbe avvenuto a Terrazza Sentimento a Milano, per via della sua presunta seminfermità mentale. Lo riporta il “Corriere della Sera”, ricordando anche che i pm Rosaria Stagnaro, Paolo Filippini e il procuratore aggiunto Letizia Mannella hanno formulato al gip Chiara Valori una richiesta di condanna a otto anni di carcere per il multimilionario, re delle startup.



I legali di Alberto Genovese, gli avvocati Luigi Isolabella e Luigi Ferrari, scrive il quotidiano, hanno “depositato consulenze mediche e psichiatriche secondo le quali l’uso massiccio di droga avrebbe fatto danni pesanti al cervello dell’uomo che, sommati alla sindrome di Asperger, gli impedivano di cogliere correttamente la volontà altrui. Le ragazze si presentavano nelle fastose residenze, ha detto Genovese, per drogarsi liberamente ed erano consenzienti ai rapporti sessuali. Come la 23enne che, infatti, dopo quella che lei ha denunciato come una violenza alla quale a luglio 2020 avrebbe partecipato ad Ibiza anche la fidanzata dell’uomo, Sarah Borruso (chiesti 2 anni e 8 mesi), avrebbe proseguito normalmente a chattare con lui”. Malgrado l’esistenza dei filmati nei quali la 18enne milanese implora Alberto Genovese di smettere, l’imprenditore ha fermamente negato di averla violentata, aggiungendo che la giovane sarebbe stata d’accordo con lui a praticare s*sso estremo per denaro, aspetto però severamente smentito dalla donna.



CASO ALBERTO GENOVESE: CHIESTA L’ASSOLUZIONE PIENA PER SARAH BORRUSO

Ricordiamo altresì che Alberto Genovese non solo ha scelto la formula processuale del rito abbreviato, che garantisce all’imputato lo sconto di un terzo della pena che gli verrà inflitta dalla giustizia, ma ha anche detto che dal 2016 sino al momento del suo arresto aveva una sola cosa in testa: le droghe pesanti, che avrebbero fatto sì che intorno a lui si formassero vere e proprie schiere di amici opportunisti che sfruttavano il 45enne per ottenere gratuitamente le sostanze stupefacenti e “divertirsi” a sue spese.



Contestualmente, è stata richiesta la piena assoluzione per l’ex di Alberto Genovese, Sarah Borruso, difesa dall’avvocato Gianmaria Palminteri, che, scrive il “CorSera”, “si è trovata suo malgrado coinvolta in uno scenario in cui non ha commesso reati”.