Alberto Genovese, l’imprenditore accusato tra le altre cose di violenza su una 18enne ed in carcere dallo scorso 6 novembre, oggi è stato interrogato per quasi cinque ore in Procura a Milano dal procuratore aggiunto Maria Letizia Mannella e dal pm Rosa Stagnaro. L’ex amministratore delegato di Facile.it (azienda che ha lasciato nel 2014 e in cui non ha più alcun ruolo operativo) ha voluto chiarire cosa lo abbia portato all’attuale condizione di forte dipendenza dalla cocaina e che, come sostiene la sua difesa, lo avrebbe poi portato a “perdere il controllo” lo scorso ottobre, durante la festa alla quale era stata invitata anche la 18enne drogata e poi stuprata per ore. Davanti al gip dopo il suo arresto, come rammenta Fatto Quotidiano online, Genovese si era difeso asserendo: “Nella mia percezione di quel momento io stavo trascorrendo una serata bellissima con la mia amata. È la droga che mi fa fare dei casini, io sono una persona sana”. Una versione del tutto opposta a quella emersa dalle indagini così come anche dai racconti dei testimoni e dai video delle telecamere di sicurezza al vaglio della polizia e dalle testimonianze di altre ragazze che avrebbero fatto emergere una sorta di modus operandi di droga e violenza. Genovese è attualmente difeso dagli avvocati Marco Stucchi e Davide Luigi Ferrari.



ALBERTO GENOVESE INTERROGATO IN PROCURA PER ORE

Stando alle prime informazioni emerse dopo l’interrogatorio in procura ad Alberto Genovese, i magistrati avrebbero cercato di fare chiarezza su alcuni passaggi chiave dell’indagine partita dopo la denuncia della 18enne, vittima di stupro la notte del 10 ottobre scorso. A carico di Genovese, attualmente nel carcere di San Vittore, le pesanti accuse di violenza sessuale, lesioni gravissime e sequestro di persona. In questi giorni, oltre ai numerosi invitati alla festa anche altre ragazze di sono fatte avanti per parlare di altri festini del medesimo tenore ma sarebbero state ascoltate anche altre persone tra cui il bodyguard attivo quella notte. La Procura starebbe indagando su ulteriori festini ma soprattutto presunte violenze nonché sui profili di favoreggiamento e complicità e sul giro di droga ma anche quello di presunta prostituzione. Nel mirino anche un’agenzia di modelle della quale l’imprenditore detiene una quota.

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