Al centro della nuova puntata di Quarto Grado in onda stasera su Rete 4, si torna a parlare dell’ormai discusso caso Alberto Genovese. L’imprenditore è stato arrestato quasi un mese fa, lo scorso 7 novembre a Milano, con l’accusa di aver drogato e stuprato una giovane 18enne durante una delle ormai famigerate feste a Terrazza Sentimento. La domanda ricorrente a distanza di settimane resta sempre la medesima: ci sono state altre violenze? E soprattutto, c’era qualcuno che sapeva quello che accadeva durante queste feste ma non è intervenuto? Si cerca di fare luce anche su un altro aspetto: perchè Genovese tentò di contattare la ragazza qualche giorno dopo l’atroce accaduto? Nel frattempo, proprio il padrone di casa del programma di Rete 4, Gianluigi Nuzzi, sul quotidiano La Stampa ha riportato una indiscrezione bomba: da ambienti vicini alla vittima che ha accusato l’imprenditore di stupro si parlerebbe dell’ipotesi di un risarcimento milionario da parte dell’uomo. Il caso necessita dell’uso di tutti i condizionali possibili ma, come riferisce Fanpage, il giornalista avrebbe parlato di un risarcimento di 5 milioni di euro che l’imprenditore sarebbe disposto a offrire alla 18enne che lo ha accusato di averla drogata e stuprata ripetutamente nel corso della festa che si è svolta presso la sua abitazione lo scorso 10 ottobre. L’eventuale risarcimento potrebbe consentire a Genovese di poter usufruire di attenuanti ed eventuali riduzioni di pena.
CASO ALBERTO GENOVESE: VERSO NUOVO PROCESSO?
Le indagini sul caso di Alberto Genovese, in carcere con l’accusa di violenza sessuale procedono spedite. In attesa di saperne di più sulla presunta ipotesi di risarcimento milionario, Fanpage rivela una ulteriore novità interna alle indagini. La 18enne si sarebbe rivolta all’avvocato penalista Luigi Liguori, già legale di Nina Moric, ex di Fabrizio Corona che andrà ad affiancare gli altri due colleghi, gli avvocati Luca Procaccini e Saverio Macrì. Quest’ultimo di recente si era scagliato contro un audio della ragazza diffuso da La7 e che a suo dire sarebbe stato manipolato. Nel frattempo, a proposito delle celebri feste nel suo appartamento vista Duomo a Milano, queste potrebbero costare a Genovese un altro processo che lo vedrebbe imputato con l’accusa di disturbo della quiete pubblica. Secondo quanto riferito da Corriere della Sera, la procura di Milano ha chiuso le indagini partite dalle 13 segnalazioni giunte dai vicini di Genovese, tra cui anche il ballerino Roberto Bolle, per altrettante feste protratte oltre gli orari consentiti o che hanno causato problemi al vicinato per rumori molesti. L’eventuale condanna potrebbe risolversi per l’imprenditore con una sanzione, problema minore rispetto alle accuse gravissime che vedono coinvolta in qualità di presunta vittima la 18enne.