Alberto Genovese, contestati nuovi reati

Alberto Genovese, già condannato a 8 anni e 4 mesi, vede aggravarsi la propria posizione. La procura di Milano contesta all’imprenditore altre violenze sessuali: Alberto e l’ex compagna avrebbero abusato di altre due ragazze il 25 febbraio 2020, nel corso di una festa a Terrazza Sentimento. I due avrebbero drogato le due ragazze, Y e E, per poi abusarne insieme. Questa però non è l’unica accusa ai danni di Genovese: gli inquirenti contestano anche il possesso materiale pedopornografico e intralcio alla giustizia. Il procuratore aggiunto di Milano Letizia Mannella e i pm Rosaria Stagnaro e Paolo Filippini hanno notificano un nuovo avviso di conclusione indagini, come La Repubblica, ai danni dell’impreditore.



Le due violenze sessuali ai danni delle giovanissime nel corso di una festa a Terrazza Sentimento, non sarebbero l’unico reato commesso da Genovese. In dispositivi di proprietà dell’imprenditore sono state trovate foto e video pedopornografici. Pare che Genovese si procurasse e detenesse materiale pornografico di minori di 18 anni. Alcune cartelle erano rinominate “8 yo” e “10 yo”, ossia “8 anni” e “10 anni”: il materiale, dunque, riguardava giovanissimi.



Alberto Genovese, “Tossicodipendenza e sadismo”: il profilo

Ivano Chiesa, legale di una delle due ragazze delle nuove violenze contestate ad Alberto Genovese, parla a Quarto Grado: “È contenta per il provvedimento, un anno e mezzo fa quando non venne emesso l’ordine di custodia cautelare, venne fatta passare per bugiarda. Sono contento e spero che la questione sia adesso chiarita. Noi avevamo presentato una denuncia dettagliata. La mia assistita all’epoca non ricordava, era in condizioni psicologiche e psichiatriche assurde perché prendeva sostanze stupefacenti volontariamente e non. Si è resa conto della gravità solo raccontandolo. È venuta da me, ha raccontato tutto ad una mia collega perché per rispetto pensavo fosse meglio farla ascoltare da una donna, e la mia collega era sconvolta“.



Secondo l’avvocato, però, l’imprenditore potrebbe non essere punito adeguatamente: “Genovese rischia teoricamente tanto. Le pene sono 8-14 anni per i reati vari. C’è la violenza sessuale di gruppo, stupefacenti… Nel concreto secondo me non rischia granché perché ha già preso 8 anni e 4 mesi. Penso che la difesa farà un altro rito abbreviato. Le due sentenze potrebbero andare in continuazione. Non è una pena congrua“. Il professor Picozzi ha commentato il profilo psicologico dell’imprenditore: “Ci sono tanti tratti disturbati. C’è la tossicodipendenza, il sadismo… Nulla di questi però messi insieme giustifica uno stato di malattia dunque non incide sulla capacità di intendere o di volere. Io credo che se non fosse stato arrestato avrebbe fatto ancora molto male e forse sarebbe andato contro un’overdose.