Condannato a 8 anni di carcere per violenza sessuale, Alberto Genovese tra una settimana potrà chiedere l’affidamento ai servizi sociali. Il Tribunale di sorveglianza di Milano dovrà, infatti, valutare se concedergli il beneficio tramite il quale l’ex imprenditore potrebbe uscire dal carcere. Tra carcere “pre sofferto”, sconto dalla riforma Cartabia e abbuoni per buona condotta, la pena residua sta per scendere sotto i quattro anni, secondo gli ultimi calcoli del magistrato di sorveglianza. A questo punto, Genovese può chiedere l’affidamento in prova ai servizi sociali. La legge prevede che prima di ottenere questo beneficio i condannati per violenza sessuale siano sottoposti in carcere per almeno un anno ad una «osservazione e trattamento» di esperti come psicologi e criminologi.
Dunque, come riportato dal Corriere della Sera, il Tribunale di sorveglianza di Milano presieduto da Giovanna Di Rosa deve valutare se il percorso terapeutico che Alberto Genovese ha seguito in clinica per uscire dal tunnel della droga può essere considerato sostitutivo all’osservazione a cui dovrebbe essere sottoposto in carcere. La decisione, comunque, non è affatto scontata per l’ex re delle startup, ora rinchiuso nel carcere di Bollate dopo i primi nove mesi trascorsi a San Vittore, un lungo periodo ai domiciliari in una casa di cura dove ha cominciato il trattamento per uscire dalla dipendenza dalla cocaina e un breve passaggio nel carcere di Lecco, dopo l’arresto disposto dal sostituto procuratore Adriana Blasco che si occupa delle esecuzioni delle pene.
LA CONDANNA DI ALBERTO GENOVESE PER VIOLENZE SESSUALI
Alberto Genovese è stato condannato per le violenze sessuali a Terrazza Sentimento, la casa nel centro di Milano con vista sul Duomo, e a Villa Lolita, che è invece la residenza estiva di Ibiza. La pena è di 8 anni e quattro mesi per violenza sessuale, anche di gruppo, e lesioni su due giovani ospiti delle feste a base di alcol e droga che si svolgevano nelle sue magioni, anche durante il lockdown. La sentenza del gup Chiara Valori arrivò il 19 settembre al termine del processo con rito abbreviato grazie a cui l’ex imprenditore ha potuto ottenere lo sconto di un terzo della pena finale. La pena è diventata definitiva il 3 febbraio scorso, in quanto Alberto Genovese non ha fatto appello per beneficiare dell’ulteriore sconto possibile con la riforma Cartabia che, per smaltire un po’ di processi pendenti, concede la riduzione di un sesto della pena a chi rinuncia a fare appello dopo la condanna con il rito abbreviato.