Alberto Genovese, il caso a Quarto Grado
Alberto Genovese, noto imprenditore 45enne originario di Napoli ma milanese d’adozione, è finito a processo dopo le accuse di violenza sessuale a scapito di due giovani ragazze. Il caso sarà al centro della puntata di oggi di Quarto Grado che ripercorrerà l’intera vicenda, a partire proprio dal modo in cui l’uomo è riuscito a diventare il cosiddetto “mago delle star up”. Il 7 novembre 2022, però, per lui tutto cambia in seguito all’arresto con l’accusa di avere sequestrato, drogato e violentato una ragazza di 18 anni. La presunta violenza si sarebbe consumata in modo inquietante durante un party nella sua abitazione nel cuore di Milano, l’attico soprannominato Terrazza Sentimento. Qui, secondo il racconto della giovane, sarebbe rimasta rinchiusa nella camera di Genovese per 20 ore subendo violenza sessuale dopo aver assunto stupefacenti contro la sua volontà.
Solo dopo essere entrata in possesso del suo cellulare, la 18enne sarebbe riuscita a contattare un’amica ed a scappare dall’appartamento denunciando lo stupro. Dopo l’arresto di Alberto Genovese, altre ragazze avrebbero denunciato presunte violenze tra cui una 23enne che ha denunciato di essere stata stuprata durante una festa a Villa Lolita, ad Ibiza. Una vicenda che avrebbe visto anche il coinvolgimento della fidanzata di Alberto Genovese, Sarah Borrusso. Il processo è iniziato il 5 aprile 2022. La difesa di Alberto Genovese punta a dimostrare il rapporto consenziente chiedendo il rito abbreviato ma la decisione arriverà solo l’1 giugno.
Attesa per il processo a carico di Alberto Genovese
Alberto Genovese dopo un periodo iniziale trascorso in carcere si trova attualmente agli arresti domiciliari con braccialetto elettronico in una clinica per disintossicarsi. I suoi legali hanno formulato una richiesta di risarcimento alla vittima 18enne di 130 mila euro, proposta rifiutata in quanto ritenuta dagli avvocati della ragazza insufficiente. Il legale della vittima 18enne di Alberto Genovese avrebbe avanzato il sequestro conservativo di oltre 1,5 milioni di euro ma il gup di Milano Chiara Valori ha respinto la richiesta.
Stando a quanto reso noto dal Corriere della Sera, il giudice ha ritenuto che non ci sarebbe alcun elemento che faccia sospettare che, nel caso dovesse essere condannato, Alberto Genovese non voglia risarcire le due giovani donne. Il giudice Valori scrive che in primo luogo “nessun elemento attesta” che Genovese non sia ancora in possesso di un patrimonio “sufficiente” a far fronte ad un’eventuale condanna al risarcimento dei danni. Inoltre, si legge ancora, “sono invero individuabili elementi che inducano a ritenere un pericolo di dispersione” prima della fine del processo.