Oltre al caso che lo vede coinvolto per le accuse di stupro, Alberto Genovese ha dovuto anche vedersela con un’altra tegola, quella relativa al filone del “disturbo della quiete pubblica”. L’ex guru delle start up ha deciso di chiudere la faccenda risarcendo i vicini di casa che lo avevano denunciato con l’istituto della oblazione. “Qualche centinaia di euro”, sarà questo il valore del risarcimento secondo quanto reso noto dalla trasmissione Lombardia Nera, che sottolinea come ci fossero state ben 13 denunce a suo carico. “Eravamo esasperati tutti”, dicevano i vicini ai microfoni della trasmissione.
Si tratta di un filone collaterale al caso del presunto stupro ma che ha contribuito a fare chiarezza sul contesto nel quale si sarebbe consumata la prima violenza che vede Genovese accusato. L’imprenditore attualmente si trova ai domiciliari in una clinica per disintossicarsi ha ceduto le sue quote di Prima Assicurazioni intascando 200 milioni di euro ed ha messo in vendita la casa di Terrazza Sentimento per circa 2-3 milioni di euro. Nell’ultima udienza Alberto Genovese aveva offerto un risarcimento di 130 mila euro per la modella violentata a Milano e 25 mila euro per la seconda vittima ma entrambe le offerte sono state respinte.
Alberto Genovese, chiuso filone del “disturbo della quiete pubblica”
Ad intervenire in collegamento con la trasmissione di Antenna 3 per commentare i fatti che coinvolgono Alberto Genovese è stato l’avvocato Gianluca Lanza, il quale abitava nel precedente condominio in cui viveva anche l’ex imprenditore, dal 2008 al 2017. A detta del legale, “ha fatto un po’ di rodaggio nel nostro condominio, si è permesso di fare quello che voleva e poi si è spostato […] Era impossibile che non si sapesse una cosa simile all’interno del quartiere”.
Lanza avrebbe preso in mano la situazione dopo che una condomina in lacrime aveva chiesto a lui aiuto in merito ad una situazione che nessuno riusciva a risolvere. L’avvocato ha precisato che rispetto al risarcimento, la legge prevede una ammenda fino a 309 euro: “Stiamo parlando di poco, pagare quella roba lì per Genovese… pagava di più a fare le feste. Voleva fare un accordo col condominio dove per le feste che lui faceva, nel caso desse fastidio dava 1000 euro a titolo risarcitorio”.