Arrivano degli importanti aggiornamenti sul caso Alberto Genovese. Come riportato dai colleghi di Repubblica, il gip ha respinto la richiesta di scarcerazione e di domiciliari in una clinica per disintossicarsi presentata dai legali dell’imprenditore. L’uomo rimarrà dietro le sbarre, dove si trova dal novembre 2020 con l’accusa di aver drogato e violentato una ragazza di 18 anni.



Una delle numerose accuse nei confronti di Alberto Genovese, che deve fare i conti con una nuova ordinanza di custodia cautelare in carcere: il “re delle start up” è accusato di aver stordito con sostanze stupefacenti e stuprato un’altra donna a Ibiza. Nuovi guai, dunque, per l’imprenditore, nelle ore in cui sono state respinte le richieste di fermo per tentati abusi sulla stessa ragazza e per altri sei episodi su due ragazze.



ALBERTO GENOVESE RESTA IN CARCERE

Secondo il gip di Milano, Tommaso Perna, Alberto Genovese ha manifestato «una spinta antisociale elevatissima» e «un assoluto disprezzo per il valore della vita umana, soprattutto di quella delle donne». Come riporta Repubblica, il gip ha rimarcato che l’imprenditore «compirebbe certamente reati della stessa indole» qualora tornasse in libertà o in una situazione tale da dover volontariamente osservare le prescrizioni imposte. Il giudice ha respinto anche la richiesta di una perizia circa la compatibilità di Alberto Genovese col carcere, considerando che secondo il servizio psicologico di San Vittorie non ha patologie, neanche quelle legate all’uso della cocaina. Discorso rinviato invece sulla perizia fonica, a proposito degli audio delle telecamere a circuito chiuso della Terrazza Sentimento.

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