Alberto Genovese torna in carcere a seguito di un ordine di esecuzione della pena firmato dal pm di Milano, Adriana Blasco. È questa, secondo quanto riportato dall’Ansa, la decisione sulla sorte dell’ex imprenditore condannato in via definitiva a 6 anni, 11 mesi e 10 giorni per violenza sessuale nei confronti di due giovani, fatti che si sarebbero consumati tra una villa vacanze a Ibiza e il suo lussuoso attico “Terrazza Sentimento” nel cuore del capoluogo lombardo.
L’ordine di carcerazione, rende noto ancora l’agenzia di stampa, sarebbe stato eseguito dalla Squadra mobile e Alberto Genovese sarebbe già in cella a Lecco, dopo essere stato destinato, dal luglio 2021, a una comunità per disintossicarsi. Il provvedimento emesso a suo carico sarebbe basato sul fatto che reati ‘ostativi’ di violenza sessuale non consentono in questo caso di scontare la pena con la misura della detenzione domiciliare. Alberto Genovese aveva rinunciato all’Appello e, alla luce della riforma Cartabia, aveva ottenuto lo sconto di un sesto della pena rispetto agli 8 anni e 4 mesi di reclusione inflitti lo scorso settembre con rito abbreviato.
Alberto Genovese in carcere a Lecco: le due strade davanti alla difesa
L’ex imprenditore Alberto Genovese, riferisce Ansa, sarebbe stato condotto nel carcere di Lecco, la struttura più vicina alla comunità in cui si trovava ai domiciliari dal luglio 2021. La decisione della Procura, l’ordine di esecuzione della pena in cella, sarebbe arrivata all’esito di una valutazione sui reati per cui Alberto Genovese è stato condannato. Si tratta di una tipologia di reati – violenza sessuale e violenza sessuale di gruppo – ritenuti “ostativi” alla concessione della detenzione domiciliare e questo avrebbe dato impulso al provvedimento firmato dal pm di Milano a carico dell’ex re delle startup.
Alberto Genovese era stato arrestato nel novembre 2020 e il residuo pena che dovrebbe scontare, al netto del presofferto (il periodo già trascorso in custodia cautelare) sarebbe di circa 4 anni e 8 mesi. Con l’eventuale concessione della liberazione anticipata potrebbe scendere fino a poco più di 4 anni e 2 mesi. La difesa di Alberto Genovese avrebbe di fronte due strade: presentare ricorso contro il provvedimento della Procura oppure rivolgersi al Tribunale di Sorveglianza per chiedere che gli venga concessa una misura alternativa al carcere magari tornando ai domiciliari anche prima che il residuo pena scenda sotto i 4 anni.