«No a nuove tasse»: chiaro e forte il messaggio di Alberto Gusmeroli. Il vicepresidente della commissione Finanze in quota Lega ha rilasciato una lunga intervista ai microfoni de La Verità ed ha fatto il punto della situazione in vista della riforma fiscale. L’ex sindaco di Arona ha tenuto subito a precisare che il lavoro partirà da una razionalizzazione, attraverso una «cucitura organica di tante nostre proposte di legge», così da fare fronte alle centinaia di leggi che si sovrappongono.
Dopo aver ammesso che in un governo di unità nazionale è impensabile l’approvazione della flat tax, Alberto Gusmeroli ha presentato una serie di riforme, sette per la precisione, rimarcando che non ci sarà mai un inasprimento fiscale. La prima proposta è legata alle ragionevoli esenzioni, «dagli immobili situati nei comuni con meno di 3.000 abitanti a rischio spopolamento a quelli commerciali e produttivi sfitti, da quelli inagibili a quelli occupati abusivamente e oggetto di intimidazione a diffida o rilascio». «Altro che sussidi e patrimoniali alla Letta», la punzecchiatura del leghista…
ALBERTO GUSMEROLI, LE PROPOSTE PER LA RIFORMA FISCALE
Dopo aver rilanciato la pace fiscale 2.0 a firma Bitonci, Alberto Gusmeroli ha messo sul piatto la diminuzione dell’Iva per favorire i consumi: una mossa per avere «addirittura un maggiore gettito». Nell’ambito della riforma fiscale, la quarta proposta dell’esponente della Lega è l’abolizione dello split payment: «Chi fattura alla pubblica amministrazione non incassa l’Iva trattenuta da quest’ultima. La cassa di queste imprese ne risente ingiustamente». Alberto Gusmeroli ha poi citato la rateizzazione mensile dei versamenti del saldo e degli acconti d’imposta senza cambiare l’attuale sistema di calcolo, e un’altra proposta per dare respiro alle imprese: «Favorire la trasferibilità fra privati dei crediti di imposta. Usufruirne subito». Infine, la settima e ultima proposta del commercialista comprende «tutto il resto»: «Superamento dello scalone Irpef in corrispondenza del terzo scaglione di reddito. Tra 28.000 e 55.000 euro si pagano undici punti in più. Ma anche il modello precompilato Imu a domicilio; l’abolizione di modelli vari dal 770 alla certificazione unica. Insomma, semplificare la vita ai contribuenti senza perdere gettito». Infine, Alberto Gusmeroli ha acceso i riflettori su un’altra proposta, ovvero la riproposizione dell’aliquota del 15% sugli incrementi di reddito da un anno all’altro con l’agevolazione di non subire accertamenti se si incrementa il reddito del 10%: «La via maestra è la bassa tassazione e semplicità di sistema come forma di lotta all’evasione fiscale».