La comunità scientifica internazionale ha espresso forti perplessità in seguito all’annuncio di ieri di Vladimir Putin. La Russia ha registrato il primo vaccino contro il coronavirus, ma non mancano dubbi su tempi ed efficacia. Intervistato oggi, 12 agosto 2020, da Repubblica, l’immunologo Alberto Mantovani ha tenuto a precisare: «La Russia non ha dati condivisi: impossibile dare un giudizio. Non è così che funziona la scienza». Il direttore scientifico dell’Istituto Humanitas a Rozzano ha ricordato che sono quasi 200 i vaccini allo studio, quattro test sull’uomo hanno pubblicato i risultati (Oxford, due gruppi cinesi e l’americana Moderna), mentre la Russia non ha condiviso alcun tipo di documento.

Speranza e cautela le parole d’ordine di Mantovani, che ha commentato così la decisione di Putin di fare la prova sulla figlia: «Ho letto che anche Sarah Gilbert, fra i leader del gruppo di Oxford, ha inserito i tre figli nei test. Nel campo dei vaccini c’è una grande tradizione di sperimentazione su sé stessi o i familiari. Si racconta che Jenner abbia usato il primo vaccino sul suo bambino. In realtà era il figlio di una coppia di contadini. Io non avrei problemi a sottopormi a un test».

ALBERTO MANTOVANI: “IMMUNIZZAZIONE OBBLIGATORIA PER LEGGE? NON VEDO NIENTE DI MALE”

Alberto Mantovani

ha spiegato a Repubblica che al momento ignoriamo quale livello deve raggiungere l’attivazione immunitaria per proteggerci dal contagia da Covid-19 o almeno dai sintomi gravi. Gli esperti non hanno a disposizione punti di riferimento in tal senso, anche se la ricerca di Oxford contro la prima Sars gli ha permesso di partire in vantaggio. E per Mantovani il loro è un vaccino «bellissimo»: «Tiene dentro tante cose: la ricerca pubblica, una grande azienda come AstraZeneca, la biotech di Sarah Gilbert che detiene i diritti, un laboratorio tedesco per i test e l’Irbm di Pomezia che contribuisce alla produzione. È il simbolo di una parte di mondo che si unisce contro la pandemia, con una ong come Gavi al lavoro per i paesi poveri».

Infine, Alberto Mantovani ha detto la sua sulla possibile immunizzazione obbligatoria per legge: «Bisognerebbe averlo in mano per decidere, per misurare rischi e benefici. In generale, penso che la vaccinazione sia un obbligo morale per chi lavora a contatto con persone fragili. Non vedo nulla di male nel rendere questo obbligo anche legale, se necessario. Perfino nel paese più liberale del mondo, gli Stati Uniti, medici e infermieri non possono entrare in alcuni ospedali senza essere vaccinati contro l’influenza».