La bocciatura del Ddl Zan in Senato fa rumore, lo stop a Palazzo Madama non ha di certo lasciato indifferenti e nelle ultime ore tra manifestazioni e riflessioni in tv in tanti hanno avuto modo di dire la loro sul voto contrario della politica italiana. Tra questi c’è stato anche Alberto Matano, giornalista e volto noto della Rai, che nel corso della trasmissione “La Vita in diretta” su Rai1 ha spiazzato tutti con una riflessione a cuore aperto che per tanti ha avuto sapore di confessione e coming out per il conduttore del programma.
Dopo aver lanciato un servizio in cui si raccontavano alcuni episodi di violenza omofoba avvenuti negli ultimi anni in Italia, al rientro le telecamere hanno indugiato sul primo piano di Matano che ha dichiarato: “Storie come queste mi fanno particolarmente male, perché quando ero adolescente è successo anche a me, l’ho provato sulla mia pelle, quindi so cosa significa. Allora mi auguro che con il contributo di tutti su un tema così importante ci possa essere un supplemento di riflessione. Lo dobbiamo anche a quelle persone che abbiamo appena visto”.
Alberto Matano fa coming out? Il web si divide
Volto noto della Rai e sempre presente nelle case degli italiani, Alberto Matano è sempre stato visto come un figura di rilievo per l’azienda di viale Mazzini, con personalità e senso del dovere che tanti invidiano. Nonostante la figura pubblica e il clamore mediatico conseguente, il giornalista calabrese 49enne ha sempre tenuto il massimo riserbo sulla propria vita privata. Un anno fa, durante un’intervista al settimanale Chi, aveva dichiarato di non essere gay e di non amare “etichette e categorie”.
Le parole del giornalista nel corso de “La vita in diretta” hanno spiazzato i telespettatori, che sui social si sono interrogati sul reale significato delle dichiarazioni del conduttore del programma. Tanti dubbi circa il reale intento di fare coming out, altri utenti hanno invece tradotto le parole di Matano in una vera e propria confessione, ma pur sempre velata per il ruolo che ricopre in Rai.