Il numero di vittime finite nelle grinfie di Alberto Nicoletti, “re della pizza” arrestato in Australia insieme all’amico Vincenzo Mineo, suo collaboratore, con l’accusa di stupro nelle ultime ore è aumentato. Sono sette le ragazze che accusano i due uomini di aver adoperato uno strano stratagemma – fingersi gay – per poi avvicinarle e stuprarle.



La svolta nelle indagini, come spiega Corriere della Sera, è giunta lo scorso luglio quando la polizia ha diffuso il video con le immagini dei due uomini sospettati di una violenza sessuale, invitandoli a farsi avanti volontariamente per chiarire la loro posizione dopo la denuncia di una ragazza 20enne alla quale si sarebbero presentati come una coppia gay salvo poi violentarla. Oltre alla ventenne però ci sarebbero altre sei donne che avrebbero denunciato lo stupro. L’ultima denuncia sarebbe arrivata solo poche ore fa dopo la notizia dell’arresto dei due italiani. Pare che un’altra presunta vittima avrebbe trovato il coraggio di raccontare quanto subito alla polizia. La ragazza avrebbe conosciuto Nicoletti proprio nel suo locale italiano in Australia, dove vive con il padre. (Aggiornamento di Emanuela Longo)



Alberto Nicoletti ‘re della pizza’ nei guai per stupro in Australia

Due italiani sono stati arrestati in Australia con un’accusa gravissima, quella di aver commesso almeno sei stupri a scapito di altrettante giovani ragazze. Si tratta di Alberto Nicoletti, 29 anni e proprietario di un ristorante a Perth, ribattezzato “re della pizza” e del suo collaboratore Vincenzo Mineo, di 36 anni. Stando a quanto riportato da Huffingtonpost, i due erano soliti applicare sempre lo stesso espediente per avvicinare le loro vittime, ovvero fingevano di essere una coppia gay. Al momento sarebbero sette le donne che avrebbero denunciato Nicoletti e tre Mineo.



Originario di Lecco e cresciuto a Como, Alberto Nicoletti gestisce in Australia il ristorante-pizzeria “Lago di Como”. Ad incastrare i due amici sarebbero state le telecamere di sorveglianza che avrebbero ripreso proprio una delle violenze commesse. In seguito all’arresto il giudice ha respinto la richiesta di liberta su cauzione di Nicoletti e dovrà esprimersi su quella di Mineo. Entrambi, inoltre, avrebbero negato le accuse a loro carico. Il prossimo ottobre si svolgerà la nuova udienza, già in programma.

Alberto Nicoletti e un amico arrestati per stupro: la testimonianza di una 20enne

Le indagini che avrebbero portato all’arresto di Alberto Nicoletti e dell’amico sarebbero partite dalla testimonianza di una delle presunte vittime, una giovane ventenne, che secondo il suo racconto sarebbe stata avvicinata dalla coppia in un bar sempre con il solito espediente della loro presunta omosessualità. Secondo quanto reso noto da Il Messaggero, alla giovane sarebbe stata poi offerta della cocaina e dopo l’assunzione della droga la ragazza sarebbe stata stuprata in un bar per disabili in un parco a pochi metri dal locale.

A carico dei due uomini sarebbero poi stati contestati altri cinque episodi di violenza di cui uno risalente al 2016, avvenuto all’esterno del ristorante. Un collaboratore del “re della pizza” Alberto Nicoletti ha spiegato che l’arresto del suo titolare ha scioccato il personale e lasciato tutti interdetti: “È stata una sorpresa. Lo conosco abbastanza bene, con lui mi sono sempre trovato. È un buon capo”, ha detto al West Australian.