Alberto Ongania è stato ritrovato morto nei giorni scorsi, dopo essere scomparso dalla sua Perledo, località abbarbicata sulla sponda orientale del Lago di Como, in provincia di Lecco. Il suo caso era stato trattato nelle settimane antecedenti dalla trasmissione di Rai Tre “Chi l’ha Visto?”, che, nella puntata di mercoledì 7 dicembre 2022, ha scelto di fare ritorno sulla questione, intervistando il fratello Renato per la prima volta dopo il ritrovamento del corpo di Alberto Ongania.



Queste sono state le dichiarazioni dell’uomo: “Alberto è stato trovato senza vita in un dirupo. Potrebbe essere scivolato sentendosi male, ma in tutta onestà trovo che sia difficile cadere proprio al di sotto della strada asfaltata che stava percorrendo. Potrebbe essere stato spinto… Quando ho visto il suo corpo, era scalzo, non aveva le scarpe né la cintura ai pantaloni. Questa è una stranezza che gli inquirenti dovranno spiegare”.



ALBERTO ONGANIA, IL FRATELLO RENATO SI APPELLA AL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA: “CAMBI LA LEGGE SULLA PRIVACY!”

Tuttavia, a turbare Renato Ongania è un altro aspetto della vicenda legata alla morte di suo fratello Alberto: accanto al cadavere di quest’ultimo, nel dirupo, c’era il suo telefonino (era vicino alla sua mano destra). Un dettaglio che accresce la rabbia dell’uomo: “È una dimensione tragica della macchina dei soccorsi, questa, perché la legge sulla privacy non permette all’autorità giudiziaria di poter accedere ai dati telefonici in assenza di ipotesi di reato – ha detto –. Paradossalmente, l’innocenza di mio fratello l’ha ucciso, poiché non ha permesso al magistrato di firmare un decreto che permettesse al comando dei carabinieri di richiedere i dati telefonici all’operatore telefonico”.



Renato Ongania, che si è anche rivolto per iscritto al presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, per richiedere una modifica della legge sulla privacy, ha aggiunto: “Mio fratello Alberto Ongania, invalido civile, doveva assumere farmaci ogni giorno. Tutti quanti, in questo caso, hanno rispettato in maniera eccezionale la legge, ma si potrebbe parlare tranquillamente di un abuso di legalità. I soccorsi sono intervenuti immediatamente, ma alla cieca, e questo ha prodotto sicuramente un danno erariale. Applicando la legge, hanno ucciso mio fratello”.