Antonella, mamma di Alberto Scagni, è stata intervistata stamane da Rai Uno, dal programma Storie Italiane, per parlare della recente aggressione al figlio, che ricordiamo è in carcere per aver assassinato la sorella. Al momento si trova in gravi condizioni in ospedale, e non è la prima volta che Alberto Scagni viene aggredito. “Alice è stata uccisa anche per l’inerzia dello stato – esordisce la mamma di Alberto Scagni – noi abbiamo dato delle prove in mano allo Stato, l’abbiamo dato a Salute mentale e 112 che ci sarebbe stato questo femminicidio. Il pm purtroppo ha fatto una richiesta di archiviazione per la nostra richiesta”.
“La vicenda di Giulia ha ahimè rinnovato un dolore – ha proseguito in merito all’omicidio di Cecchettin – e una rabbia immensa visto che forse anche in questo caso sarebbero state sollecitate le forze dell’ordine senza alcun intervento, ed ora questa situazione indegna di un Paese civile, Alberto è stato massacrato in carcere e potrebbe morire da un momento all’altro. Ora abbiamo due agenti penitenziari che piantonano Alberto, lui è sul letto con un tubo, ma ne paghiamo due. Non vennero due agenti il primo maggio dopo la nostra telefonata dicendo che era fuori di senno, abbiamo scarsa fiducia in questo Stato, ci attendiamo che cambi qualcosa”.
ALBERTO SCAGNI, LA MAMMA E LE PAROLE DEL MEDICO SULLE CONDIZIONI DEL FIGLIO
“Me lo stanno ammazzando mio figlio, questa è la nostra percezione – ha continuato la mamma di Alberto Scagni usando parole forti – questi due soggetti lo avrebbero aggredito per ore, lascia perplesso la qualità. Noi pensiamo che queste persone siano state armate fuori dal carcere”, parole da cui ovviamente prendiamo le distanze fino a prova contraria. In diretta a Storie Italiane anche Giorgio Ardizzone direttore di anestesia dell’ospedale di Sanremo: “Per noi Alberto Scagni è un paziente come tutti gli altri e riceverà tutte le cure possibili, tutto ciò che deve essere fatto viene fatto giusto per sgombrare ogni dubbio. Il signor Scagni in questo momento è un essere umano, in paziente in difficoltà e noi ci stiamo prodigando al 200 per cento per lui”.
“La situazione è grave – ha proseguito – ha subito un trauma cranico importante e una lesione delle vie aeree superiori e in particolare della laringe ed è il motivo per cui è stato operato d’urgenza. Ci sono poi i traumatisti facciali e del cranio per le percosse ricevute e per questo non possiamo ancora svegliarlo ma dobbiamo mantenerlo sedato fino a che le condizioni non saranno in grado di poterci permette di sospendere la sedazione. Non possiamo sciogliere la prognosi”.