Liliana Segre ha parlato anche del padre Alberto a Binario 21, il programma tv di Fabio Fazio nella Giornata della Memoria. Quando fu arrestata, durante la fuga verso la Svizzera, fu separata dal padre, che poi ritrovò nel carcere di San Vittore. Per lei era semplicemente straordinario essere lì col padre, visto che nelle due precedenti detenzioni erano stati separati. «Mio padre era disperato, si riteneva colpevole di non essere stato capace di salvarmi», racconta Liliana Segre.



Verso la fine dei 40 giorni trascorsi lì, entrò una coppia di sposini, il padre lasciò loro il suo giaciglio. «Poi entrò un tedesco che lesse 605 nomi, quasi tutti quelli del raggio. Dovevamo prepararci a partire per una ignota destinazione». Solo chi ha vissuto quei momenti sa cosa vuol dire sentirsi chiamare per nome, senza sapere che era una chiamata della morte. (agg. di Silvana Palazzo)



Alberto Segre, padre di Liliana Segre e l’inizio della loro tragica storia

Alberto Segre è il padre della Senatrice a vita Liliana Segre e ha vissuto con lei gli orrori di Auschwitz perdendo la vita. Venerdì 27 gennaio 2023, in occasione della Giornata della Memoria, Liana Segre e Fabio Fazio condurranno “Binario 21”, un evento televisivo esclusivo che porterà i telespettatori in un viaggio al Memoriale della Shoah partendo proprio dal binario 21 della stazione centrale di Milano, luogo in cui il 30 gennaio del 1944 partì il treno che condusse Alberto e Liliana Segre al campo di sterminio di Auschwitz.



Alberto Segre, dopo la morte della moglie a un anno dalla nascita di Liliana, aveva cresciuto la figlia con l’aiuto dei parenti, poi la loro vita venne stravolta quando con l’entrata in vigore delle leggi razziali, Liliana venne espulsa da scuola perché aveva origini ebraiche e lui venne emarginato dalla società. In quel periodo una delle cose più complicate per Alberto fu spiegare alla figlia che era stata espulsa ma che non aveva colpe, poi poco dopo tentarono di fuggire in Svizzera ma vennero arrestati. Durante l’arresto Alberto, disperato, disse a Liliana: “Ti chiedo scusa per averti messa al mondo”.

Alberto e Liliana Segre, gli ultimi ricordi prima di lasciarsi per sempre

Sul padre Alberto, Liliana Segre ha dichiarato: “Ho avuto la fortuna nella disgrazia di viverlo da figlia”. Alberto Segre era un grande uomo e probabilmente nel corso della sua tragica vita la sua priorità è sempre stata la figlia. Quando Alberto e Liliana erano in carcere, lei pur piangendo per ore era felice perché stava col suo papà. Quando i due vennero deportati ad Auschwitz però furono separati per sempre.

Liliana a soli 13 anni entrò nella sezione femminile del campo di concentramento mentre il padre entrò in quella maschile e come il resto dei suoi parenti fu ucciso. Se Liliana Segre durante il tempo trascorso al campo di concentramento ha avuto la forza di non mollare e resistere è stato soprattutto per l’amore ricevuto dal padre: “Mi domando sempre come ha fatto quella ragazzina a salvarsi. Mi rivedo con la testa rapata, i piedi piagati dalla marcia della morte. E’ stato l’amore. Sono stata così tanto amata dai nonni, dal mio papà, un santo perdente. Un amore che mi serve anche adesso, che è come una pelle che ripara da tutti i mali del mondo”. Oggi, dopo che Liliana Segre racconta la sua storia e quella del padre, dice spesso ai ragazzi di non credere che i genitori siano sempre forti e di abbracciarli più spesso.