Alberto Stasi chi è il fidanzato di Chiara Poggi: per la giustizia italiana il suo assassino
Alberto Stasi è detenuto nel carcere milanese di Bollate, dove sta scontando una condanna a 16 anni per l’omicidio della fidanzata Chiara Poggi. E’ lui il protagonista dello speciale de Le Iene, in onda questa sera su Italia 1 e dal titolo “Delitto di Garlasco: la verità di Alberto Stasi”. In una lunga intervista realizzata da Alessandro De Giuseppe e Riccardo Festinese, Stasi si è detto convinto di essere stato vittima di errori investigativi enormi e per questo si dichiara ancora oggi innocente. “Ho deciso di parlare per dare un senso a questa esperienza, perché certe cose non dovrebbero più accadere”, ha tuonato.
Per la giustizia italiana però, l’unico assassino di Chiara Poggi è proprio Alberto Stasi. Sono trascorsi quasi sette anni dalla condanna definitiva in Cassazione del 12 dicembre 2015 e 15 anni dal delitto di Garlasco nel quale morì la fidanzata 26enne da lui trovata morta nell’agosto del 2007 nella casa di famiglia a Garlasco in provincia di Pavia. “Quando mi chiedono se ho ucciso io Chiara penso che non sanno di cosa stanno parlando”, ha commentato Stasi senza mai indietreggiare di un solo passo rispetto alla sua proclamazione di innocenza.
Alberto Stasi continua a dichiararsi innocente: “Ho la coscienza leggera”
Lo scorso 6 luglio Alberto Stasi ha compiuto 39 anni. Ne aveva 24 quando si consumò il drammatico omicidio di Chiara Poggi ed all’epoca puntava ad una carriera in azienda dopo il conseguimento della laurea alla Bocconi. Da anni Alberto lavora in un call center all’interno del carcere. Le sue giornate sono scandite tra la lettura di un libro e il lavoro come centralinista per una compagnia telefonica. Scontato un terzo della pena, potrebbe essere ammesso al lavoro esterno.
Sin dal delitto di Garlasco, il nome di Alberto Stasi fu iscritto nel registro degli indagati. Prima di essere condannato a 16 anni di carcere per l’omicidio di Chiara Poggi, è stato giudicato innocente per due volte. La sua posizione ha letteralmente diviso l’opinione pubblica tra innocentisti e colpevolisti ed ancora oggi fa molto discutere. Il suo carattere ha spesso contribuito a dare un’immagine di sé fin troppo fredda. “Nell’immaginario comune un innocente in carcere è un qualcuno che soffre all’ennesima potenza. Per me non lo è, semplicemente perché la mia coscienza è leggera”, ha commentato nell’intervista a Le Iene. “Alla sera quando mi corico io non ho nulla da rimproverarmi. Certo, ti senti privato di una parte di vita perché togliere la libertà a una persona innocente è violenza, però non hai nulla da rimproverarti, l’hai subita e basta, non è colpa tua”, ha proseguito, mentre ha ammesso di aver messo le sue conoscenze in materia giuridica al servizio degli altri detenuti.