Nel corso della puntata di #Cartabianca andata in onda su Rai 3 nella serata di martedì 14 luglio 2020 è intervenuto in collegamento video il professor Alberto Zangrillo, uno dei professionisti della sanità che gli italiani più hanno imparato a conoscere nelle lunghe giornate del lockdown e in quelle immediatamente successive. Le sue parole sono state precedute da quelle di Andrea Scanzi, giornalista de “Il Fatto Quotidiano”, il quale ha asserito: “Ascolto con attenzione Zangrillo e spero che abbia ragione sul virus, ma lui sa benissimo che quando prende posizione e apre bocca, c’è un’uguale reazione contraria. Il professor Enrico Bucci della Temple University di Philadelphia ha affermato che quando Zangrillo parla, i libri prendono fuoco da soli. Dichiarazioni forti, che la conduttrice della trasmissione, Bianca Berlinguer, ha utilizzato per coinvolgere nella discussione il diretto interessato, che non si è affatto dimostrato intimorito dalle considerazioni effettuate dal collega.



ALBERTO ZANGRILLO: “IN AUTUNNO NUOVI FOCOLAI? DOVREMO ESSERE PRONTI”

Il professor Alberto Zangrillo ha quindi risposto così alla provocazione di Bucci: “Le mie determinazioni derivano da osservazioni fatte da un clinico che lavora in trincea. Bucci è un biologo che di mestiere confuta la ricerca degli altri, ma la sua è una ricerca assolutamente irrilevante rispetto alla mia. Il fatto importante è però questo: quando parla Zangrillo, non parla l’intensivista che lavora in terapia intensiva, ma parla a nome di una moltitudine di medici che dagli ambiti multidisciplinari di tutti gli ospedali italiani la pensano esattamente come lui”. Secondo Zangrillo, questi ultimi sono coloro che hanno a che fare con la clinica, che hanno vissuto il periodo drammatico di marzo e aprile, che si sono spaventati e che oggi ritengono che sia “giusto e responsabile dire agli italiani di avere prudenza, di non abbassare la guardia, ma anche di essere ottimisti. La crisi economica ha aumentato le disuguaglianze: è nostro dovere, dunque, sulla base di ciò che abbiamo visto e conosciamo, dire la verità”. Seconda ondata in autunno: ci sarà oppure no? “Perché il Covid-19 dovrebbe comportarsi come un virus influenzale e non come i suoi ‘cuginetti’ coronavirus che sono scomparsi? Tuttavia, se dovesse ripresentarsi, dovremo farci trovare pronti a controllare i nuovi focolai”.

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