Alberto Zangrillo, prorettore dell’Università e primario di Anestesia e Rianimazione al San Raffaele di Milano, ha rilasciato in queste ore un’intervista a “La Stampa” che ricalca da vicino le dichiarazioni che suscitarono scalpore un anno fa. Il medico 63enne ha infatti dichiarato che “il 31 maggio 2020 dissi che il virus era clinicamente inesistente, perché nel mio ospedale da un mese non entrava un paziente da ricoverare per Covid. Oggi ripeterei esattamente la stessa cosa, perché nell’ultima settimana sono arrivati undici contagiati, di cui otto rimandati a casa e tre ricoverati per motivi non gravi”.



Subito dopo, Zangrillo ha precisato però che nessuno vuole disconoscere la pandemia, ma ci sono anche altri malati di cui non bisogna dimenticarsi. La vera domanda, a suo giudizio, è: a settembre avremo un sistema sanitario in grado di valorizzare i medici di famiglia? A prescindere dalla risposta all’interrogativo, è il momento di dire basta agli allarmismi, dal momento che “hanno portato solo a un clima negativo. Spaventare le persone non è mai educativo e, soprattutto, non c’è correlazione tra ciò che viene comunicato e quello che accade. Le previsioni, per esempio, sono sempre negative e scoraggiano la popolazione”.

ALBERTO ZANGRILLO: “NON SONO D’ACCORDO SUL GREEN PASS”

Nel prosieguo della sua chiacchierata con i colleghi de “La Stampa”, Alberto Zangrillo ha voluto veicolare un appello ai giovani, dicendo loro di non farsi i fatti propri, di usare la mascherina e di non creare assembramenti inutili: “Bisogna dare banalmente più valore alla mascherina, invece di fissarsi su mille paure. Anche i gel disinfettanti nei negozi ormai sono inutili. In reparto io non vado più bardato come un astronauta, ma solo con la mascherina”.

Dopo essersi detto contrario all’obbligo di vaccinazione per medici, infermieri e altri operatori a contatto col pubblico (“Penso si debba percorrere con forza il criterio dell’informazione corretta”) e favorevole alle vaccinazioni dei bambini, Zangrillo ha bocciato senza appello il Green Pass all’italiana: “Per me il buon senso e il rispetto valgono più di ogni attestato. Inoltre, mi pare sconveniente caricare della responsabilità dei controlli i gestori delle varie attività”. Infine, una battuta su Silvio Berlusconi, che è, di fatto, il suo paziente più celebre: al momento “sta seguendo le mie indicazioni e, nonostante vada per gli 85 anni e sia una persona fragile, vive un momento di buon equilibrio. Si è vaccinato”.