Si è sfogato Enrico Albertosi, grande ex portiere della nazionale italiana, campione d’Europa nel 1968 e noto per la sua grande rivalità con Dino Zoff, altra leggenda dei pali azzurri. Attraverso una lettera invita al quotidiano Repubblica, l’82enne ex star del pallone si è detto amareggiato per i continui ritardi sui vaccini, e nel contempo, deluso dalla scarsa informazione sulla campagna vaccinale (qui l’ultimo bollettino aggiornato). Over 80, Albertosi avrebbe dovuto già ricevere il siero, e invece è ancora in attesa della chiamata, nonostante una condizione di salute precaria a causa dell’asportazione di un rene, nonché di un infarto che lo colpì 17 anni or sono, nel 2004, mentre lo stesso si trovava presso l’ippodromo Sesana di Montecatini.
“Ho 82 anni, un rene solo e sono cardiopatico – la lettera di Albertosi pubblicata nelle scorse ore dal quotidiano online di Repubblica – nonostante questa situazione personale nella civilissima Toscana non sono stato ancora vaccinato. Consentimi di dire che sono un po’ inc…to, non tanto per me, che posso far sentire la mia voce, ma per tanti anziani meno fortunati che restano appesi ai centralini (che non rispondono) o ai siti internet (che non offrono soluzioni)”.
ALBERTOSI: “AL MIO MEDICO ARRIVA UNA FIALA DI VACCINO A SETTIMANA…”
Da qualche settimana a questa parte il governo ha siglato un accordo con i medici di base, di modo che anche gli stessi possano somministrare il vaccino anti covid, ma il sistema stenta a decollare: “Al mio medico di base arriva una fiala a settimana – prosegue Albertosi – chiama sei persone e poi si torna in attesa. E in tutto questo sospendiamo anche la distribuzione di Astrazeneca”, ieri vaccino fortunatamente riapprovato dall’Ema dopo aver analizzato i casi sospetti degli ultimi giorni non assolutamente collegabili allo stesso. Quindi la stella della nazionale italiana aggiunge e conclude: “Tanti anni di battaglie mi hanno dimostrato che con la paura non si va lontano”. Albertosi ha indossato le maglie di Spezia, Fiorentina, Cagliari e Milan, e oltre ad aver vinto l’Europeo del 1968 ed essere stato vicecampione del mondo nel ’70, ha alzato al cielo due scudetti, uno con i rossoblu e uno con il Diavolo, e una Coppa della coppa con la Viola.