«A me non me dicono “io me te compro”. Do cinque minuti pe venì a chiedeme scusa in ginocchio. Se devono inginocchia’ davanti. Altrimenti io lo scrivo a tutti quello che sti pezzi de… mi hanno detto… Io li sparo, li ammazzo». Così parlava Albino Ruberti, ex capo di gabinetto del sindaco di Roma Roberto Gualtieri, in un video choc diffuso l’agosto scorso, ma risalente al mese di giugno, ad una lite durante una cena a Frosinone. Ora Albino Ruberti torna in campo e lo fa sistemandosi al vertice della società idrica di Acea. Infatti, è stato nominato vice presidente di Acea Ato2, la società operativa del Gruppo Acea che gestisce il servizio idrico integrato nel Lazio centrale, il cui consiglio di amministrazione andava rinnovato. Uno degli otto membri va designato da Città Metropolitana, guidata da sempre dal sindaco di Roma. La scelta è ricaduta su Ruberti, ritenuto il candidato col miglior curriculum.
Infatti, nella proposta di delibera del Consiglio metropolitano si spiega che «dall’esame dei curricula dei candidati, previa istruttoria del competente Ufficio amministrativo sul possesso dei requisiti soggettivi previsti dal Bando e dalla vigente normativa in materia e sull’osservanza delle prescrizioni di cui all’Avviso pubblico di cui trattasi, il Sindaco metropolitano ha individuato il rappresentante in seno al C.d.A. di Acea Ato 2 s.p.A., nella persona di Albino Ruberti». Per l’ex spalla destra di Gualtieri c’è in ballo un compenso di 30mila euro lordi l’anno, ma secondo quanto riportato da Repubblica potrebbe poi approdare al vertice di Risorse per Roma, visto che l’amministratore unico Simone De Santis è dimissionario. In questo caso il compenso si aggirerebbe sui 90mila euro. Peraltro, questi due incarichi potrebbero essere ricoperti in contemporanea, ma comunque a giugno si capirà se la seconda ipotesi potrà diventare concreta, dopo l’approvazione del bilancio della società che supporta le attività dell’assessorato al Patrimonio e dell’ufficio Condono.
ALBINO RUBERTI, LA LITE A FROSINONE E L’INCHIESTA (ARCHIVIATA)
In questo modo Albino Ruberti torna ad essere manager nella pubblica amministrazione, ruolo che aveva perso dopo la diffusione del video, da parte del Foglio, che riprendeva una lite furiosa a Frosinone. Ruberti si scagliò contro il broker Vladimiro De Angelis e citò Adriano Lampazzi, sindaco di Giuliano di Roma. Tra i testimoni oculari c’era anche Francesco De Angelis, ex assessore regionale e già europarlamentare del Pd, che poi si fece da parte anziché ricandidarsi. Le parole di Ruberti gettarono nello sconcerto l’allora segretario dem Enrico Letta e lo stesso Roberto Gualtieri che accettò subito le dimissioni, arrivate dopo la pubblicazione di quel video. La vicenda è finita anche nel mirino della procura di Frosinone, che però non ha mai indagato Ruberti, anzi ha chiesto l’archiviazione del fascicolo. Fonti del Campidoglio, citate da Repubblica, riferiscono che Ruberti ammise da subito di aver avuto un comportamento sbagliato e ora è libero di ripartire. In realtà, Ruberti non ha mai smesso di partecipare ad eventi pubblici del partito, i cui dirigenti e consiglieri comunali e regionali hanno spesso evidenziato, anche pubblicamente, la sua «indiscutibile capacità di fare il suo lavoro».