La pandemia da coronavirus ha acuito il dramma della dipendenza dell’alcol, i giovani sono i più colpiti. Dopo l’allarme di Claudio Risè, arriva la conferma dai dati di Idealo, portale internazionale di comparazione prezzi: in Italia nel 2020 è stato annotato un rialzo del 110,2% rispetto al 2019. Ma questa percentuale quasi raddoppia tra i giovani tra i 18 ed i 24 anni: +209,%.
Un fenomeno da non sottovalutare, considerando anche i numeri del ricorso all’alcol da parte dei più giovani, che sembrano voler affogare ansie e preoccupazioni nella dipendenza del bere. A bere di più sono gli uomini, crescita del 100,6%, mentre tra le bevande spiccano i dati di vino (+446%), cognac e brandy (247,6%) e vodka (242,7%). Un numero che non può passare inosservato è quello legato all’orario dell’acquisto di alcol: +125,1% di web-ricerche di alcolici la domenica sera nella fascia oraria 21-22, a poche ore dall’inizio di una nuova settimana…
ALCOL, PANDEMIA HA ACUITO DRAMMA: LE PAROLE DELL’ESPERTO
I dati che vi abbiamo appena citato sull’alcol tra i giovani trovano la piena conferma tra gli esperti. Intervenuto ai microfoni di Huffington Post, il presidente della Società Italiana di Alcologia Gianni Testino ha avvalorato la tesi di un aumento di ricadute sull’alcol in questa fase di pandemia, ma anche di un numero sempre più grande di giovani che ricorrono alla bottiglia per alleviare i problemi, complice l’isolamento.
«Il problema riguarda anche i ragazzi: l’età media di chi ha una dipendenza da alcol si è abbassata e nel nostro reparto arrivano anche giovani di 20-25 anni con danni fisici importanti. Ci sono trentenni con un fegato da trapianto. D’altronde è inevitabile se si comincia a bere a 12-13 anni. La pandemia non ha fatto altro che acuire questo dramma», ha spiegato Testino, che ha parlato di un +20 per cento di ricadute alcoliche rispetto al 2019 e un +15% del numero di persone dipendenti dal bere…