Con l’alcool interlock il motore non si avvia per gli ubriachi
L’alcool interlock potrebbe sembrare un dispositivo futuristico, uscito direttamente da un film sci-fi, ma in realtà si tratta di una tecnologia che in alcune parti del mondo è già ampiamente diffusa e ha contribuito in larga parte alla diminuzione degli incidenti stradali. Si tratta sostanzialmente di un etilometro, collegato al quadro di accensione dei veicoli, nel quale l’autista deve soffiare per dimostrare la sua sobrietà.
Con l’alcool interlock se si eccede il limite legale di alcool nel sangue, la macchina semplicemente non si avvia, sventando da un lato un possibile e probabile incidente, magari anche grave, e dall’altro il ritiro della patente del soggetto ubriaco alla guida. In Europa alcuni paesi lo consigliano già, mentre in altri viene applicato nel caso in cui l’autista sia noto alle forze dell’ordine o sia recidivo nella guida dei veicoli in stato di ebrezza. Da luglio, però, è entrato in vigore, almeno in Europa, un Regolamento che impone dal 2024 alle case automobilistiche di dotare le auto di nuova immatricolazione dell’etilometro, oltre che di tutta una serie di altri sistemi di assistenza alla guida al fine di ridurre a 0 il numero di morti stradali entro il 2050.
Alcool interlock: come funziona?
Insomma, molto presto tutte le auto potrebbero, e dovrebbero, essere dotate del dispositivo alcool interlock che non permette l’accensione del motore nel caso in cui il tasso alcolemico del guidatore ecceda i limiti di legge. In Europa è già ampiamente utilizzato da Svezia, Finlandia, Francia, Belgio ed Estonia, ma viene utilizzato soprattutto nel caso in cui si tratti di guidatori recidivi allo stato d’ebrezza, già noti alle Forze dell’ordine, oppure volontariamente sui mezzi pubblici e pesanti. A quanto riporta il sito Auto.it, inoltre, il dispositivo avrebbe fino a questo momento contribuito a ridurre del 15% gli incidenti stradali a causa dell’alcool.
Il funzionamento dell’alcool interlock è piuttosto semplice e il dispositivo consiste in una sorta di piccolo etilometro collegato direttamente al quadro di accensione del veicolo. Dopo aver inserito la chiave, l’autista soffia nel tubicino dell’etilometro ed attende l’esito. In caso si ottenga un esito positivo l’auto può essere avviata, ma in caso contrario non c’è null’altro da fare che ripete il test, ottenendo un esito positivo. In linea di massima, a quanto riporta Today.it, l’alcool interlock può anche essere eluso in caso di emergenza, inviando però una segnalazione alle autorità di competenza.