È Alda Merini la protagonista della prima puntata di Illuminate, la docu-serie con Claudia Gerini in onda oggi in seconda serata su Rai3. Proprio Claudia Gerini, qui in veste di “narrattrice” (attrice e narratrice insieme), proverà a descrivere l’eccezionale normalità della poetessa milanese, nata nel 1931 e mai morta nell’immaginario collettivo italiano. Sì, perché la scrittura ha il potere di perpetuare in qualche modo la memoria degli autori, e la Merini non fa eccezione. Non a caso si è scelto di aprire con lei la terza stagione del programma, che vedrà sfilare – nelle prossime settimane – altre grandi donne del mondo dell’arte nostrano del calibro di Sandra Mondaini (raccontata da Lucia Mascino), Renata Tebaldi (Serena Autieri) e Gae Aulenti (Matilde Gioli). Le attrici sono chiamate non tanto a incarnarle, quanto piuttosto ad accompagnare lo spettatore dentro la loro vita anche attraverso testimonianze dirette o di contesto. L’idea di fondo è quella di diversificare il più possibile la narrazione, evitando di scadere nella noia di una semplice lezione scolastica o accademica su quelle che pure sono donne “da libro di storia”.
Alda Merini, amante della natura e delle piccole cose
Nel caso specifico di Alda Merini, le sue vicende personali e le sue poesie si trovano di solito riportate nel libro di letteratura. Con riferimento particolare alle prime, questa sera, Claudia Gerini dipanerà la matassa del suo vissuto intricato facendo da guida al pubblico a casa. Lei in primis, però, ha dovuto addentrarsi nella sua biografia e abituarsi ai toni cupi in cui era narrata. La Gerini la descrive come una donna “complicata”, ma non solo: “Era anche un mondo di poesia, di musica, di amore: un inno alla vita nonostante quello che le hanno tolto”, spiega in un’intervista del 20 luglio al Corriere. “Mi ha colpito questa connessione con l’essenziale della vita, il dolore che ha attraversato, eppure la sua grande saggezza; una vitale gioia di vivere nonostante le vessazioni psicologiche del manicomio; un attaccamento viscerale alle bellezze della vita. Una donna che amava la natura, che sapeva vedere le piccole cose ma anche quelle grandiose che stanno intorno a noi e non tutti scorgono. Per me è stata un’immersione emotivamente forte in un racconto suggestivo”.
Claudia Gerini racconta Alda Merini
Claudia Gerini cita una poesia in particolare di Alda Merini, Il regno delle donne, e invita tutte a rispecchiarsi nei suoi versi: “Le donne sono enigmi di dolore/che noi uomini non scioglieremo mai… lo splendore è in voi/non svanisce mai”. Spazio anche a un’attualizzazione degli episodi che hanno caratterizzato la sua vita, come quelli legati alla terribile esperienza del manicomio. “Un tempo una donna era più esposta a essere giudicata. Se non eri conforme a quello che la società stabiliva, se facevi una scenata a tuo marito, rischiavi di finire internata”, fa presente l’attrice. Che infine ammette: “A me sarebbe successo almeno tre o quattro volte”.