Tutto su Aldo Braibanti, meglio conosciuto come ‘il signore delle formiche’: ecco perché
Fin da piccolo si appassionò alle formiche e allo studio di quelle che chiamava “le nostre sorelle terrestri”. Interessato alla vita degli insetti, lo scrittore e filosofo Aldo Braibanti cominciò ad approfondire l’argomento da giovanissimo, quando accompagnava il padre medico nelle campagne piacentine. A soli otto anni Braibanti si dimostra curioso nei confronti della cultura e della vita: legge Dante e Leopardi, poi compone i suoi primi versi poetici e al liceo, scrive e distribuisce clandestinamente un manifesto dedicato a “tutti gli uomini vivi”.
Terminati gli studi e conseguita la maturità, Aldo Braibanti si iscrive a Filosofia a Firenze, dove studia Giordano Bruno e Spinoza. La passione per le formiche, tuttavia, continua ad accompagnarlo nel corso della vita e ben presto assumerà intenzioni più scientifiche. Nel corso della Seconda Guerra Mondiale, Braibdanti partecipa alla lotta partigiana e si iscrive al PCI, lasciando nel 1947 con una poesia intitolata Non è un addio ma un congedo.
“Angelo Braibanti un genio straordinario”, la profonda ammirazione di Carmelo Bene
Sempre nel 1947, Aldo Braibanti decide di dedicare le sue energie alla realizzazione di un laboratorio artistico assieme ai fratelli Renzo e Sylvano Bussotti, dove per diversi anni produce opere teatrali, formicai artificiali, poesie e saggi di vario genere, poi raccolti in quattro volumi Il circo e altri scritti (1960). Terminata questa esperienza, Aldo Braibanti si trasferisce nella capitale, dove inizia a scrivere per la rivista Quaderni Piacentini. Nel contempo lavora nella compagnia del giovane Carmelo Bene e scrive lo spettacolo teatrale Virulentia, che porterà infine alla realizzazione del film Transfert per kamera verso Virulentia, girato nel 1968 con Alberto Grifi.
“Un genio straordinario. C’intendemmo subito. ‘Vieni a trovarmi a Fiorenzuola d’Arda’, mi aveva detto. Abitava in una torre molto bella. Aveva un formicaio che curava maniacalmente. Sapeva tutto delle formiche e di molte altre cose”, le parole di Carmelo Bene per descrivere Aldo Braibanti. Grazie al suo estro, Aldo ebbe altri estimatori di grande prestigio, tra cui Pier Paolo Pasolini, Alberto Moravia, Elsa Morante, Marco Bellocchio e Umberto Eco.