L’indimenticabile Aldo Fabrizi, uno dei più versatili attori del cinema nostrano, ci ha lasciati il 2 aprile 1990. Sono ormai trascorsi oltre 30 anni dalla sua scomparsa, ma il ricordo del suo genio resta indelebile. Oltre che attore, il regista, produttore, sceneggiatore e poeta italiano si spense all’età di 84 anni a causa di una insufficienza cardiaca. Tre anni dopo lo seguì anche l’amata e popolare sorella Lella.
Nome eccelso della romanità nel cinema, Aldo Fabrizi, come rammenta Repubblica in un articolo dell’epoca, si spense nella clinica dove era stato ricoverato qualche settimana prima della morte. Già nell’aprile del 1989, le condizioni dell’attore furono considerate molto critiche tanto da portare al suo ricovero presso al Policlinico Gemelli, dove si diffuse la falsa notizia della sua morte. Notizia sulla quale, in seguito, lo stesso Fabrizi ironizzò come sua consuetudine con battute di spirito. Nell’aprile del 1990, però, quando si diffuse per la seconda volta la notizia del suo decesso, nessuno ebbe più modo di ridere, anche se lo stesso attore tentò di strappare un ultimo sorriso nel suo epitaffio.
Aldo Fabrizi: anche dopo morte non rinunciò all’ironia
I funerali di Aldo Fabrizi furono celebrati due giorni dopo la sua morte presso la Basilica di San Lorenzo in Damaso. E’ tumulato al Cimitero Monumentale del Verano di Roma. Anche sulla sua tomba però, Aldo Fabrizi non ha rinunciato al tentativo di strapparci un sorriso. Sulla sua lapide, all’interno della cappella di famiglia, l’attore volle fortemente che fosse incisa la chiusa di un suo sonetto dal titolo “Er mortorio”.
Nel sonetto in questione Aldo Fabrizi immaginava i suoi funerali e chiedeva ad amici e parenti di ricordarlo con un banchetto, ma soprattutto senza tristezza alcuna, dando sfogo ai piaceri della gola e dei sensi: “E su la tomba mia, tutta la gente ce leggerà ‘sta sola dicitura: “Tolto da questo mondo troppo al dente”. Inoltre, sull’ingresso della cappella al Verano è visibile la scritta “Aldo Fabrizi” (con una sola B) mentre all’interno, sulla lapide c’è il suo vero nome “Aldo Fabbrizi” (con due B).