Il 9 maggio di 42 anni fa, era il 1978, veniva ucciso Aldo Moro, ex numero uno della Dc. Sono passati più di quattro decadi da quella giornata, considerata fra le pagine più buie della storia della Repubblica, ma la verità non è ancora venuta a galla in toto. Molti sono infatti quelli convinti che vi siano ancora diversi aspetti della vicenda da chiarire, a cominciare da Roberto Della Rocca (all’epoca dei fatti, direttore del personale di Fincantieri, oggi numero uno dell’Aiviter, l’Associazione italiana vittime del terrorismo), ferito in un agguato dalle Brigate Rosse due anni dopo la morte di Moro: «La morte di Aldo Moro – le sue parole riportate oggi dall’edizione online de La Stampa – fu uno spartiacque terribile per la lotta al terrorismo. La verità ancora non è dietro l’angolo e sinceramente non so se ci arriveremo mai: è passato troppo tempo, ci sono state cose che sembrano inverosimili. Ma dobbiamo capire, sapere se sia stato un fenomeno endogeno, esclusivamente italiano, o se non sia stato anche un qualcosa che veniva da fuori, in termini di possibili mandanti». (aggiornamento di Davide Giancristofaro)



ALDO MORO, 42 ANNI FA L’ASSASSINIO, IL SEQUESTRO, LA PRIGIONIA DI 55 GG, L’UCCISIONE

Esattamente oggi, 9 maggio, 42 anni fa, era il 1978, moriva Aldo Moro, segretario della Democrazia Cristiana. Venne rapito dalle Brigate Rosse poi ucciso, e il suo corpo venne ritrovato all’interno di una Renault 4 posteggiata in via Caetani a Roma. Fu una delle pagine di cronaca nera più toccanti e segnanti della storia moderna dell’Italia, con Moro che venne assassinato da un commando che l’aveva sequestrato in via Fani, dopo aver sterminato a colpi di mitra la sua scorta. Il sequestro era avvenuto 55 giorni prima, quasi due mesi di prigionia durante i quali l’allora leader della Dc, il partito numero uno in Italia, fu sottoposto ad una sorta di processo, perchè “colpevole”, stando ai brigatisti, di voler “unire” Dc e Pci. Nonostante trattative varie, alla fine non si riuscì ad ottenere la liberazione di Moro, e le Brigate Rosse decisero quindi di giustiziare l’onorevole, provocando una crisi politica senza precedenti. Per ricordare Moro, in Italia è stata istituita una giornata speciale dal 2008, in cui vengono appunto ricordate le vittime del terrorismo.



ALDO MORO, IL MESSAGGIO DI MATTARELLA: “BARBARIE BRIGATISTA GIUNSE ALL’APICE”

«Il 9 maggio è il giorno in cui Aldo Moro venne ucciso – la nota di oggi del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nel Giorno della memoria per le vittime del terrorismo – la barbarie brigatista giunse allora all’apice dell’aggressione allo Stato democratico. Lo straziante supplizio a cui Moro venne sottoposto resterà una ferita insanabile nella nostra storia democratica. Respinta la minaccia terroristica – ha aggiunto il Capo dello Stato – oggi ancor più sentiamo il dovere di liberare Moro e ogni altra vittima da un ricordo esclusivamente legato alle azioni criminali dei loro assassini». Raffaele Iozzino, fratello di uno degli agenti della scorta di Moro assassinati, ha invece commentato in maniera polemica: «Sono stati scritti libri, si è parlato tanto, eppure la verità è così lontana – afferma all’agenzia Adnkronos – il giorno della sua morte e quello del ritrovamento del corpo di Moro sono gli unici due giorni in cui ci chiamano. Mi piacerebbe che le Istituzioni si ricordassero di noi familiari, non che ci riservassero un canale preferenziale, per carità. All’epoca siamo stati aiutati, oggi ho ancora due ragazzi a casa che con questa crisi non lavorano. Spero si aggiustino le cose, per tutti i ragazzi che qui rischiano di finire in mano alla malavita». Questa mattina, come si evince dal video che trovate più in basso, i Corazzieri dei carabinieri, con rigorosa mascherina, hanno posto una corona di fiori della Presidenza della Repubblica in via Caetani.