Si stanno riducendo le accuse nei confronti dell’attore Alec Baldwin, a seguito dell’incidente avvenuto durante le riprese del film western Rust. Ad ottobre 2021 la direttrice della fotografia Halyna Hutchins perse la vita dopo essere stata raggiunta da un vero colpo di pistola, quando in realtà le armi dovevano essere caricate a salve. Secondo le ultime notizie la posizione di Alec Baldwin è stata rivista dopo che la procura di Santa Fe in New Mexico ha deciso di fare marcia indietro in merito ad una circostanza aggravante dell’accusa di omicidio colposo.



Nel caso in cui alla fine venisse dichiarato responsabile dell’omicidio e quindi colpevole, a quel punto potrebbe rimanere in carcere non più di 18 mesi. A fare da discriminante è stata la decisione dei procuratori di non applicare al caso di Alec Baldwin una legge del New Mexico che invece avrebbe aumentato la pena ad un minimo di cinque anni di reclusione. E’ stata propria la star di Hollywood ad avere in mano la pistola da cui è partito il colpo che ha assassinato la povera Hutchins in occasione delle riprese di Rust.



ALEC BALDWIN, POSIZIONE SI AFFIEVOLISCE DOPO OMICIDIO RUST: ACCOLTO RICORSO AVVOCATI

La legge, all’epoca, prevedeva che per essere applicata l’aggravante, la pistola sarebbe dovuta essere bandita dall’aggressore con l’intenzione di minacciare il bersaglio ma gli avvocati avevano fatto ricorso nell’applicazione di tale cavillo, che era stato inizialmente contestato dalla procura di Sant Fe. Alla fine, dopo una discussione, si è deciso di accogliere il ricordo.

Intanto è stata stabilita la prima udienza del processo che si terrà in forma virtuale il prossimo 24 febbraio, nel frattempo riprenderanno le riprese del film Rust, e all’interno della troupe ci sarà un mix di vecchi e nuovi membri, stando a quanto fatto sapere da Hollywood Reporter. Presente ovviamente anche Alec Baldwin, in attesa poi di capire se dovrà finire o meno dietro le sbarre. La data di fine riprese non è stata comunicata.