Ricardo Rogerio de Brito, ma per tutti Alemao, ex calciatore del Napoli dal 1988 al 1992, è ricoverato in ospedale, in condizioni preoccupanti, per complicanze dovute al Covid 19. Il brasiliano, con un passato importante anche nella Seleçao, è in cura presso l’Ospedale di Belo Horizonte insieme alla moglie, anch’ella vittima del coronavirus. Secondo i media brasiliani le condizioni di entrambi i coniugi sarebbero serie. La donna è addirittura all’ottavo mese di gravidanza.
Alemao, che ha già perso la madre, morta qualche mese fa proprio per causa del Covid, ha 59 anni e vive nello stato di Minais Gerais, la terra in cui è nato e in cui ha mossi i primi passi da calciatore. Chiamato così (“il tedesco”, che tradotto in portoghese diventa Alemao) per la sua fisionomia teutonica, è stato uno dei cardini del Napoli del 1990, che vinse lo scudetto grazie anche al famoso episodio della monetina di Bergamo, che lo ha visto protagonista e che lo fece diventare un’icona del tempo, suo malgrado. Centrocampista di quantità e qualità, ha vinto la Coppa America con il Brasile, nel 1989, e ha partecipato a due edizione dei Campionati del Mondo, quelle del 1986 e del 1990.
ALEMAO RICOVERATO PER COVID, IL MESSAGGIO D’AUGURI DEL NAPOLI
Dopo aver ricevuto la notizia, il Napoli ha subito voluto sostenere il suo ex calciatore con un tweet, apparso sul canale ufficiale della società: “Forza Campione”, due semplici parole per augurare il meglio a uno degli idoli del San Paolo e della tifoseria azzurra, protagonista assoluto della vittoria in Coppa Uefa, grazie anche a un suo gol, nella finale di ritorno contro lo Stoccarda, finita 3 a 3, dopo la vittoria dell’andata, a Napoli, per 2 a 1.
Arrivato in Italia dall’Atletico Madrid e con il Mondiale del 1986 alle spalle, Alemao ci mise poco a entrare nel cuore dei tifosi, anche se era un brasiliano atipico. Pochi virtuosismi, tanto sostanza e quantità che, abbinata alla corsa, ne hanno fatto uno dei cardini del centrocampo che doveva sostenere il trio d’attacco Maradona, Careca e Carnevale. Concluse la sua avventura nel campionato italiano, ironia della sorte, proprio con la maglia dell’Atalanta, su quel campo che lo vide protagonista del celebre episodio della monetina. La sua ultima esperienza nel mondo del calcio, dopo una fugace apparizione da allenatore, è stata quella alla direzione tecnica del Sao Cristovao, squadra di un sobborgo di Rio de Janeiro, dove mosse i primi passi da calciatore Ronaldo, il Fenomeno.